Ecco chi sono i pasdaran iraniani, le guardie della rivoluzione islamica

Ecco chi sono i pasdaran iraniani, le guardie della rivoluzione islamica
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Domenica 21 Gennaio 2024, 14:08 - Ultimo aggiornamento: 13 Aprile, 15:44

Il “Corpo dei Guardiani della rivoluzione islamica”, comunemente noto come Guardiani della rivoluzione o, dal farsi, pasdaran, fu istituito con un decreto di Khomeini poche settimane dopo l'instaurazione nel 1979 della Repubblica islamica in Iran. L'ayatollah nutriva ancora molti sospetti nei confronti dell'esercito iraniano, che riteneva troppo legato allo scià. Da qui l'idea di creare, a fianco delle forze armate, un esercito di fedelissimi incaricato di garantire la sicurezza interna del regime e di dare la caccia ai «controrivoluzionari».

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Nati come una milizia con profonda fede ideologica (difatti, incarnano assoluta fedeltà alla Guida suprema dell'Iran, detto anche guida spirituale), con gli anni hanno ampliato molto il loro potere all'interno dello Stato.Il Corpo dei pasdaran dispone oggi di circa 210 000 uomini suddivisi in forze di terra, aeree e navali; controllano anche delle milizie volontarie organizzate militarmente dette basiji, in cui si arruolano i più giovani.

  

Cosa fanno

 

Il Corpo delle guardie della rivoluzione islamica si occupa principalmente della sicurezza nazionale, difatti è responsabile della sicurezza interna, controllo delle frontiere, attività di polizia e della componente missilistica.

Le operazioni gestite dal corpo sono orientate, soprattutto, verso la guerra asimmetrica e le mansioni meno tradizionali, per questi motivi i pasdaran gestiscono il controllo del contrabbando, dello stretto di Hormuz e di gruppi ribelli interni all'Iran. Il Corpo delle guardie della rivoluzione islamica è stato concepito, anche, come un completamento delle forze armate tradizionali, così da ottenere due corpi armati che operano in modo separato in ambiti differenti.

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La struttura

 

Il Corpo delle guardie della rivoluzione è composto da: esercito, marina, aeronautica e forze speciali, oltretutto sotto il loro controllo è posta la milizia dei basiji. Le guardie della rivoluzione sono riconosciute dall'articolo 150 della Costituzione iraniana come una componente delle forze armate ma, allo stesso tempo, operano in modo separato e parallelo ad esse. Il comandante in capo del corpo è la guida suprema dell'Iran. Secondo la dichiarazione del loro comandante Mohammed 'Alì Ja'fari all'atto della sua nomina nel 2007 il compito primario delle guardie in questa congiuntura è combattere le minacce interne.  

I basiji

 

I basiji sono una milizia paramilitare composta da personale volontario, dipendono funzionalmente dal Corpo delle guardie della rivoluzione islamica. Vennero creati nel 1979 per reperire volontari da utilizzare nella guerra Iran-Iraq, conflitto nel quale si resero protagonisti di molti attacchi mal organizzati e con moltissime vittime di giovane età. Ad oggi i Basiji svolgono soprattutto funzioni ausiliare e di supporto alla polizia e alle guardie della rivoluzione islamica nella gestione della pubblica sicurezza, ordine pubblico, organizzazione di manifestazioni religiose, assistenza sociale, moralizzazione della società e repressione del dissenso.[ Ha una sua sede nella maggior parte delle principali città dell'Iran. Secondo una stima del 2005 del Center for Strategic and International Studies il personale attivo in modo permanente è di 90 000 uomini, 300 000 sono i riservisti e un milione coloro i quali possono essere mobilitati in caso di necessità.

Le accuse di terrorismo

 

Il Corpo dei pasdaran è stato più volte accusato di vicinanza a gruppi terroristici se non di aver proprio organizzato o partecipato ad atti di terrorismo. Dal 2019 gli Stati Uniti considerano il corpo come un'organizzazione terroristica. L'Iran, dal canto suo, rispose all'azione nordamericana dichiarando terroristi (equiparandoli all'Isis) tutti i militari statunitensi di stanza in Asia occidentale.

Secondo l'ex ufficiale della CIA Robert Baer i pasdaran sarebbero stati coinvolti nell'attentato del 1983 contro l'ambasciata americana a Beirut e nel dirottamento del volo 422 della Kuwait Airways, avvenuto nel 1988. L'Argentina, per l'attentato presso l'ambasciata di Israele in Argentina del 1992 e l'attentato di Buenos Aires del 1994, emise un mandato di arresto nei confronti di Imad Mugniyah, un esponente degli Hezbollah, e considerò gli episodi collegati all'Iran. Il 13 febbraio 2012 venne sferrato un attacco ad una sede diplomatico-israeliana in India, la polizia di Delhi affermò il possibile coinvolgimento del Corpo delle guardie della rivoluzione islamica; nel luglio dello stesso anno un rapporto della polizia confermò la tesi del coinvolgimento.

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