Pannelli solari tra i ghiacci dell'Artico: in Norvegia l’impianto fotovoltaico più a nord del mondo

Permetterà alle comunità artiche più remoto di compiere la transizione energetica

Pannelli solari tra i ghiacci dell'Artico: in Norvegia l’impianto fotovoltaico più a nord del mondo
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Martedì 19 Settembre 2023, 13:17 - Ultimo aggiornamento: 20 Settembre, 08:41

Fotovoltaico nei ghiacci dell'Artico: questa l'idea che arriva dalla Norvegia, dove alcuni pannelli fotovoltaici stanno per essere messi in funzione nell’arcipelago delle Svalbard. Un passo importante, che permetterà alle comunità artiche più remoto di compiere la transizione energetica.

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L'idea

È possibile ottenere elettricità dall’energia solare in una regione polare? La Norvegia sta per mettere in funzione dei pannelli fotovoltaici nell’arcipelago delle Svalbard, un esperimento che potrebbe aiutare le comunità artiche più remote a compiere la transizione energetica. Allineati in sei file, 360 pannelli solari inizieranno a fornire energia giovedì a una vecchia stazione radio, un tempo utilizzata per il traffico marittimo (Isfjord Radio) e ora convertita in un campo base per i turisti dell’arcipelago norvegese, noto anche come Spitzbergen. Battuto dal vento e accessibile solo in barca o in elicottero quando il tempo lo permette, questo sito si trova a poco piu di 1.300 km dal Polo Nord.

«Crediamo che questo sia l’impianto fotovoltaico a terra più a nord del mondo», ha dichiarato all’AFP Mons Ole Sellevold, consulente tecnico per le energie rinnovabili della societa statale Store Norske. «È la prima volta che qualcuno lo fa su questa scala nell’Artico».

Non solo motivi ambientali

Insieme ad altri 100 pannelli installati sulla vecchia stazione radio, il sistema dovrebbe coprire la metà del fabbisogno elettrico del sito e ridurre le emissioni di CO2, finora alimentate da generatori diesel.

In estate, i raggi del sole cadono in abbondanza su questa regione bagnata dal «sole di mezzanotte», che non tramonta mai. E i pannelli fotovoltaici beneficiano anche dell’effetto «albedo» (potere riflettente) del ghiaccio e della neve, oltre che delle basse temperature, che ne aumentano l’efficienza. In inverno, invece, il sito è immerso nel buio totale per diversi mesi, dall’inizio di ottobre alla metà di febbraio, rendendo ancora più difficile fare a meno dei combustibili fossili. Ma Store Norske dice che sta valutando soluzioni alternative, come le turbine eoliche, per rendere la sua fornitura di elettricita ancora piu «verde».

Oltre alle considerazioni ambientali, questa transizione energetica è motivata da fattori economici, in quanto il diesel è costoso da acquistare e trasportare, mentre le apparecchiature solari sono facili da mantenere e non si rompono, ha detto Sellevold. Ma l’obiettivo è anche quello di fungere da impianto pilota per testare una tecnologia che possa essere esportata in siti o comunità artiche - circa 1.500, ha detto - che non sono collegate alle reti elettriche tradizionali ma che dovranno anch’esse «diventare verdi», ha aggiunto. «Vogliamo fare di Isfjord Radio un sito di prova per (...) ottenere una tecnologia testata in condizioni artiche che possiamo poi diffondere in altri luoghi» dello stesso tipo, ha sottolineato. Secondo uno studio pubblicato l’anno scorso, negli ultimi 40 anni l’Artico si è riscaldato quasi quattro volte più velocemente del resto del mondo, provocando un’accelerazione dello scioglimento dei ghiacci che sta sconvolgendo gli ecosistemi e le popolazioni locali, ma che si ripercuote anche sul resto del pianeta (innalzamento del livello del mare, eventi climatici, ecc.).

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