I bambini, assolti da qualsiasi coinvolgimento ostile negli atti di terrore, una volta rilasciati sono stati portati in un centro di riabilitazione gestito dal governo del Borno e dal Fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia (Unicef). La commissaria dello Stato del Borno per le Donne e lo Sviluppo Sociale, Zuwaira Gambo, ha ringraziato i militari e l'Unicef per la collaborazione: «La partnership tripartita ha assistito 1.627 bambini, tra cui 614 ragazze e 988 ragazzi, associati a conflitti armati». Ha aggiunto che i bambini riabilitati «sono stati completamente reintegrati nella società e uniti alle loro famiglie, mentre alcuni hanno continuato a ricevere ulteriori riabilitazioni».
In rappresentanza dell'Unicef, Pernille Ironside ha dichiarato che i bambini «sono portati via dalle loro famiglie e comunità, privati della loro infanzia, istruzione, assistenza sanitaria e della possibilità di crescere in un ambiente sicuro e favorevole», aggiungendo che i bambini liberati «sono stati consegnati al ministero degli Affari Femminili e dello Sviluppo Sociale dello stato del Borno e saranno tenuti presso un centro di transito sostenuto dall'Unicef, mentre sono in corso gli sforzi per riunirli con le loro famiglie e reintegrarli nelle loro comunità»
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