A partecipare al linciaggio furono migliaia di persone.
La folla attaccò il carcere dove gli undici italiani erano detenuti per l'uccisione del capo della polizia locale. Per il delitto furono arrestati 19 italiani, di cui 11 accusati di aver avuto un ruolo diretto nell'omicidio. Otto di loro però in seguito furono giudicati non colpevoli. Prima del verdetto che li avrebbe rimessi in libertà, furono travolti dalla rabbia della popolazione americana che giudicava il processo una farsa. Di qui l'assalto alla prigione e il massacro, con due immigrati impiccati e gli altri finiti a colpi di fucile. L'Italia ritirò il suo ambasciatore e fu uno dei periodi di massima tensione tra il nostro Paese e gli Usa. La tensione si allentò quando il presidente americano Benjamin Harrison decise di risarcire le famiglie delle vittime. Di fatto un'ammissione di colpa, anche se per le scuse ufficiali si è dovuto attendere quasi 130 anni.
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