Marina Ovsyannikova in fuga, la giornalista "no war" è ricercata in Russia: era agli arresti domiciliari

Era diventata famosa per avere mostrato un cartello contro l'operazione militare in Ucraina durante una diretta televisiva

Marina Ovsyannikova in fuga, la giornalista "no war" è ricercata in Russia: era agli arresti domiciliari
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Lunedì 3 Ottobre 2022, 16:40 - Ultimo aggiornamento: 22:00

Marina Ovsyannikova è in fuga dalla RussiaLa giornalista, diventata famosa per avere mostrato un cartello contro l'operazione militare in Ucraina durante una diretta televisiva, è stata inserita dal ministero dell'Interno nella lista dei ricercati. Lo riferisce il sito Mediazone. Ovsyannikova era agli arresti domiciliari con l'accusa di avere diffuso false notizie contro le forze armate, ma, secondo quanto riferito dal marito, il primo ottobre sarebbe fuggita portando con sé la figlia di 11 anni.

La giornalista era diventata famosa in tutto il mondo lo scorso marzo per essere apparsa in diretta alle spalle di una conduttrice del telegiornale mostrando il cartello "Stop alla guerra, non credete alla propaganda".

Per quell'episodio era stata condannata a una multa, ma lo scorso agosto era stata posta agli arresti domiciliari per avere mostrato vicino al Cremlino un altro cartello contro la cosiddetta operazione militare speciale in Ucraina. Per questo episodio era stata posta agli arresti domiciliari fino al 9 ottobre.

Chi è Marina Ovsyannikova

«La pubblicità mi ha salvata dalla prigione - ha raccontato lo scorso maggio in un'intervista - perché se mi avessero incarcerata ci sarebbero state delle proteste: la realtà è che non sanno bene cosa farsene di me. Così stanno facendo del loro meglio per farmi dimenticare». La testata tedesca Die Welt le ha offerto un lavoro. Una situazione che, secondo lei, sta suscitando l'invidia di molti colleghi che hanno messo in dubbio perfino le sue credenziali come giornalista.

Nemmeno la vita privata di Marina sembra essere rose e fiori al momento. Suo marito, impiegato in una tv statale, aveva chiesto la custodia esclusiva dei suoi due figli. «E mio figlio mi ha accusata di aver distrutto la nostra famiglia», ha raccontato la giornalista. «Ora sono in un limbo, vivo giorno per giorno. Ma rifarei tutto. La guerra è diventata un punto di non ritorno dove tutto il resto non conta, i nostri problemi personali non sono nulla paragonati a quelli del popolo ucraino. Dobbiamo essere tutti parte dello stesso piano: fermare la guerra, assicurare i criminali alla giustizia e ricostruire l'Ucraina». 

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