Mamma 25enne uccisa dall'ex compagno: il corpo ritrovato in un borsone sotterrato

Mamma 25enne uccisa dall'ex compagno: il corpo ritrovato in un borsone sotterrato
di Federica Macagnone
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Venerdì 17 Aprile 2020, 19:07 - Ultimo aggiornamento: 19:08
Per 11 giorni la famiglia di Camila Aldana Tarocco hanno sperato di trovarla viva. Ma ogni giorno che passava era un briciolo di speranza in più che veniva a mancare. Speranze che si sono infrante poche ore fa quando il corpo di questa mamma di 25 anni è stato trovato in un borsone sotterrato in un campo non molto distante da casa del suo assassino a Moreno, una città argentina in provincia di Buenos Aires. A uccidere Camila è stato il padre dei suoi figli di 5 e 7 anni, probabilmente geloso che la sua compagna avesse deciso di ricominciare una nuova vita con un altro uomo.
 
Il 5 aprile, la notte della scomparsa, Camila ha cenato a casa con i figli e ha visto il suo assassino che era lì con lei, nonostante fosse agli arresto domiciliari per violenza domestica, minacce e rapina. L’ultima notizia certa è che Camila ha accompagnato l’amica e suo figlio a casa. Dopo il nulla fino a mercoledì mattina quando il suo corpo è stato ritrovato dopo una chiamata alla polizia di un parente di González che ha segnalato il luogo preciso in cui era stato sepolto il corpo.
 
Fin da subito i sospetti della polizia si erano rivolti verso il nuovo compagno di Camila e González, che aveva violato gli arresti domiciliari. Il fidanzato è stato fermato, ma è risultato subito estraneo ai fatti mentre le contraddizioni della testimonianza dell’ex compagno hanno fin da subito insospettito la polizia.
 
González ha testimoniato l'ultima volta l'8 aprile, quando è stato arrestato. Ha raccontato che quella notte lui e la vittima avevano dormito insieme e che, verso le 6 del mattino, aveva portato Camila a un bancomat a 5 isolati di distanza che in un secondo momento sono diventato 20. Contraddizioni che hanno portato alla convalida dell’arresto per falsa testimonianza e violazione degli arresti domiciliari. Ma l’uomo non ha mai confessato l’omicidio. A rivelare alla polizia cosa è accaduto quella notte sono stati alcuni parenti di González che hanno raccontato che all’una del mattino l’uomo ha fatto irruzione nel loro appartamento per confessare: «Ho ucciso Camila».
 
Sono stati loro con una chiamata anonima a rivelare dove era sepolta la vittima, indicando il posto in un campo ad appena due isolati dalla casa di González. L'hanno identificata dai tatuaggi mentre adesso si attendono i risultati dell’autopsia. Ora la polizia sta indagando per capire se la famiglia di González l’ha aiutato a occultare il cadavere o se sono stati complici nell’omicidio. Adesso gli amici di Camila ricordano la ragazza sui social condannando González per aver tolto una madre ai suoi figli: «Non voleva vederti felice con nessuno e non voleva renderti felice lui stesso e ora ti ha tolto la vita».
 
 
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