Lukashenko e Prigozhin, la telefonata (con solo parolacce) che ha fermato il golpe: «Ti schiacceremo come una pulce»

Secondo il presidente bielorusso, Putin era pronto a misure dure. I dettagli della trattativa con il capo della Wagner: per la prima mezz'ora «abbiamo parlato solo con parolacce»

Lukashenko e Prigozhin, la telefonata (con solo parolacce) che ha fermato il golpe: «Ti schiacceremo come una pulce»
di Luca Pulejo
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Mercoledì 28 Giugno 2023, 15:17 - Ultimo aggiornamento: 30 Giugno, 09:03

Tutti sanno che sabato, dopo una trattativa-lampo con Alexander Lukashenko, Yevgeny Prigozhin ha interrotto l'avanzata degli uomini della Wagner a 200 chilometri da Mosca per «non versare sangue russo». Nessuno sapeva però come avesse fatto il presidente bielorusso a fermare l'armata di mercenari a un passo dall'obiettivo. È stato lo stesso Lukashenko, durante una cerimonia militare, a dare la sua versione dei fatti, ripresa dall'agenzia di stampa ufficiale Belta.

Lukashenko ha riferito di essere stato chiamato da Putin non appena il presidente russo ha terminato il suo discorso di sabato mattina, intorno alle 10.10: quest'ultimo - ha riferito ancora il leader bielorusso - era pronto a usare misure durissime contro i mercenari della Wagner, ma Lukashenko (spesso indicato come vassallo del leader di Mosca) avrebbe questa volta vestito i panni del consigliere, suggerendo un contatto telefonico con Prighozin. «È inutile. Non risponde al telefono, non vuole parlare con nessuno», la risposta di Putin, che avrebbe fatto partire il tentativo di mediazione bielorussa.

La trattativa

«Yevgeny era completamente euforico» e per la prima mezz'ora «abbiamo parlato solo con parolacce», il cui numero «era dieci volte superiore a quelle normali», ha riferito Lukashenko, che avrebbe minacciato il capo della Wagner dicendogli: «Ti schiacceranno a metà strada come una pulce». 

«Ho detto: Yevgeny, nessuno ti darà né Shoigu né Gerasimov.

In particolare in questa situazione. Conosci Putin bene quanto me». Il riferimento è alla volontà (dopo settimane di attacchi anche social) del capo della Wagner di sostituire il ministro della Difesa ed il capo di Stato maggiore russi, con cui è da tempo in corso una lotta di potere.

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L'avvertimento al capo della Wagner

E, ancora, Lukashenko ha detto a Prigozhin: Putin «non ti incontrerà. Non ti parlerà nemmeno al telefono a causa di questa situazione». Dopo un primo silenzio, il capo della Wagner avrebbe tuonato: «Ma noi vogliamo giustizia! Vogliono soffocarci! Avanzeremo su Mosca!», provocando l'avvertimento di Lukashenko: «Sarai schiacciato a metà strada come una pulce. Nonostante le unità dell'esercito siano impegnate sul fronte rilevante gli ho detto di pensarci. "No" mi ha risposto. Era euforico».

Secondo il leader di Minsk all'organizzazione dei negoziati avrebbe contribuito il generale russo Yunus-Bek Yevkurov e in una prima fase avrebbe partecipato anche Alexander Bortnikov, direttore dell'Fsb (i servizi segreti russi eredi del Kgb). Nessun altro ha preso parte ai negoziati. La prima telefonata con Prigozhin (che negli ultimi tempi aveva preso sempre più potere) è avvenuta alle 11. 

 

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