Conte all'Onu: «Clima, noi in prima linea. Allarme ghiacciaio Monte Bianco ci mobilita»

Conte all'Onu: «Clima, noi in prima linea. Allarme ghiacciaio Monte Bianco ci mobilita»
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Mercoledì 25 Settembre 2019, 05:57 - Ultimo aggiornamento: 11:21

NEW YORK - «L'Italia ha avviato una nuova stagione riformatrice». Così Giuseppe Conte, parlando dal palco della 74ma Assemblea generale delle Nazioni Unite, si rivolge ai leader mondiali e presenta il progetto al centro dell'azione del suo governo. Un progetto - sottolinea - che ha come obiettivo quello di migliorare la qualità della vita dei cittadini. Il presidente del consiglio, al suo secondo anno al Palazzo di Vetro, parla di un'azione di ampio respiro necessaria per realizzare un futuro che sia davvero sostenibile per le prossime generazioni.

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«Non bisogna cadere nell'errore di cedere ad un facile consenso, un consenso a breve termine». «Tante sono le sfide a cui siamo chiamati», afferma il premier, «e possiamo avere successo solo se agiamo con coraggio, determinazione e visione e ascoltando la voce di reclama un mondo migliore. Il dovere di noi governanti è di ascoltare queste voci e riuscire a tradurle in atti concreti». Chiaro il riferimento alla generazione Greta, la cui protesta per i cambiamenti climatici è stata più che mai protagonista di queste giornate all'Onu. E arriva anche un richiamo a Greta: "Su una cosa Greta sbaglia: nessuna generazione può considerare il pianeta come una 'eredità da ricevere', ma soltanto da ricevere temporaneamente ''in prestito''. Continueremo a seguire e incoraggiare la mobilitazione dei cittadini e dei giovani», assicura Conte, ricordando come l'accordo di Parigi per l'Italia «è un punto di partenza essenziale».

E sull'allarme climatico Conte prende spunto da un fatto freschissimo. "È di queste ore la notizia che un ghiacciaio sul versante del Monte Bianco rischia di collassare. È un allarme che non può lasciarci indifferente. Deve scuoterci tutti e mobilitarci".

Conte riafferma quindi l'impegno dell'Italia per il multilateralismo: «Solo un'azione collettiva e coordinata può porre le premesse per offrire soluzioni adeguate alle molteplici sfide», spiega, a partire dalla correzione degli aspetti disfunzionali della globalizzazione«. Ma aggiunge che bisogna lavorare ad un multilateralismo "efficace", altrimenti diventa "una mera tecnica operativa, che non può pretendere di orientare solide scelte di valore". Scelte come quelle che vanno perseguite in questioni delicate e complesse come l'immigrazione: "Oggi l'Italia non è più sola, e l'Unione europea ha l'occasione di fare la sua parte senza ulteriore indugio in modo serio e risolutivo", afferma pensando all'accordo raggiunto a Malta che rappresenta per l'Italia »una svolta«. Ma non basta: "Non possiamo transigere nell'assicurare un sistema di rimpatri rigoroso ed efficace per gli immigrati irregolari". Infine l'appello sulla Libia e l'Iran. "È questo il momento per rilanciare una Libia unita e pacificata. E un cessate il fuoco credibile è solo un primo passo urgente e necessario per riavviare un dialogo politico inclusivo tra tutte le parti", afferma, spronando tutti gli Stati dell'Onu a "impegnarsi a un embargo delle armi verso la Libia per evitare un escalation del conflitto". Per quanto riguarda l'accordo con Teheran sul nucleare, per Conte "continua a rappresentare un elemento chiave dell'architettura globale di non proliferazione". Fa quindi appello alla Repubblica islamica affinché torni ad un pieno adempimento dei suoi obblighi.

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