In “Guerra e Pace” Tolstoj sostiene che le motivazioni di chi combatte spesso contano più dei numeri e che le strategie studiate dei generali non di rado vengono superate dalla casualità degli eventi sul campo di battaglia. Ma nella guerra moderna forse qualcosa è cambiato e la tattica decisa dai russi per arginare la controffensiva ucraina si sta rivelando efficace. Il New York Times la definisce “elastic defense”, difesa elastica e, semplificando, consiste nel concedere al nemico di guadagnare terreno per poi contrattaccare e recuperare posizioni.
Controffensiva, cosa sta succedendo
Zelensky e i vertici dell’esercito ucraino da tempo ripetono: la controffensiva non sta andando velocemente come speravamo, ma i risultati stanno arrivando.
La strategia russa
Mosca oggi punta a prendere tempo, tenendo anche conto che nei mesi invernali, con la pioggia e la neve per gli ucraini sarà più difficile guadagnare terreno. Ecco perché oggi i russi tentano non di avanzare, ma di mantenere i territori occupati. Racconta il New York Times: «Invece di mantenere una linea di trincee a tutti i costi di fronte all’assalto delll’Ucraina, dicono gli esperti di sicurezza, i comandanti russi hanno impiegato una tattica militare di lunga data nota come la “difesa elastica”. Si ritirano in una seconda linea di posizioni, incoraggiando le truppe ucraine ad avanzare, per contrattaccare quando le forze avversarie sono vulnerabili, sia mentre si muovono in terreno aperto sia quando arrivano alle posizioni russe appena abbandonate». Un esempio di questa tattica è stato visto nel villaggio di Robotyne, nel sud dell’Ucraina.
Ci sono anche altri fattori che stanno aiutando i russi, dicono gli analisti militari interpellati dal New York Times: l’uso di Mosca di campi minati e di reti di trincea e le grandi scorte di artiglieria a disposizione.