Cina, i minori posso stare al telefono «massimo 2 ore al giorno»: la stretta anti-dipendenza

Il limite non sarà uguale per tutti: dovrebbe variare in base alle fasce d'età. E i mercati tremano...

Cina, i minori posso stare al telefono «massimo 2 ore al giorno»: la stretta anti-dipendenza
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Giovedì 3 Agosto 2023, 17:27 - Ultimo aggiornamento: 4 Agosto, 08:28

In Cina la dipendenza da internet che affligge i giovani è un problema serio. Tanto da spingere le autorità governative a considerare la possibilità di fissare un tempo massimo giornaliero che i minori di 18 anni potranno trascorrere davanti allo schermo del cellulare.

Non è uguale per tutti, ma varia in base alle varie fasce d'età. I giovani tra i 16 e i 18 anni potranno tenere lo smartphone acceso soltanto due ore al giorno. Tempo dimezzato (60 minuti) per la fascia compresa tra gli 8 e i 16 anni. Per i bambini di età inferiore a 8 anni, infine, il limite massimo scende a 40 minuti

Questi i limiti proposti da un pacchetto di linee guida diffuso mercoledì 2 agosto dalla Cyberspace Administration of China (CAC) - ente regolatore del cyberspazio nella Repubblica Popolare - allo scopo di «combattere il problema della dipendenza da Internet dei minori». La proposta sarà soggetta al feedback dei cittadini fino al 2 settembre, dopodichè potrebbe passare al vaglio del Congresso e trasformarsi in legge. 

Ecco la "modalità minore"

Per rendere efficace le limitazioni giornaliere, le regole così redatte impongono ai ai produttori di cellulari, sistemi operativi, app e app store, l'introduzione obbligatoria di una specifica "modalità minore", a cui i minorenni dovranno accedere obbligatoriamente all'accensione del dispositivo, tramite un'icona posta sulla schermata iniziale. 

Ma la suddetta modalità di funzionamento non dovrebbe limitarsi solamente a impedire solo l'uso prolungato del telefonino. La CAC infatti propone anche di stabilire delle fasce orarie giornaliere per l'utilizzo dei dispositivi da parte dei minori: esso sarebbe consentito dalle 6.00 di mattina alle 22.00 di sera.

A questo scopo dovrebbero apparire sugli schermi anche dei messaggi pop-up, per ricordare ai bambini di spegnere i dispositivi dopo 30 minuti di utilizzo. Ma non finisce qui: si suggerisce pure di introdurre maggiori controlli sui contenuti veicolati, che dovranno promuovere «i valori fondamentali del socialismo e la cultura cinese».

Mercati in allarme

Si tratta al momento solo di una proposta, ma le linee guida della CAC hanno già spaventato i mercati. Abbastanza da far crollare i prezzi delle azioni delle grandi società tecnologiche locali. Ad esempio, quelli della Tencent - colosso cinese operativo nel campo dei social e dei videogiochi - sono scese del 3%. Segono a ruota Bilibili e Alibaba, il cui valore azionario è calato rispettivamente del 7% e del 3%.

Il tutto è accaduto nonostante le più importanti piattaforme di video sharing come ByteDance (proprietaria di TikTok), Bilibili e Kuaishou, offrano già "modalità per adolescenti" che limitano il tempo di utilizzo della app agli utenti under -18, così come la circolazione di determinati contenuti. L'app Douyin di ByteDance, simile a TikTok, impedisce agli adolescenti di accedere per più di 40 minuti al giorno.

Il precedente

Il blocco dell'autorità cinese del cyberspazio arriva due anni dopo le restrizioni imposte dal governo di Xi Jinping all'uso dei videogiochi per i bambini: nel 2021, infatti, governo aveva imposto il limite di "gaming" a tre ore a settimana per frenare la "dipendenza giovanile dai videogiochi". Anche in quel caso, la mossa aveva messo in difficoltà le società videoludiche del Dragone, che si erano dovute rivolgere al mercato estero per frenare le perdite. 

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