Valentino, la storica maison di moda romana, uno dei simboli del made in Italy, potrebbe cambiare presto di nuovo indirizzo e approdare a Parigi, nel tempio dei rivali-cugini francesi che per mano e portafoglio di Kering ne hanno acquistato il 30% per un prezzo di 1,7 miliardi di euro con l'opzione ad acquistare l'intero gruppo. L'operazione rientra in un più ampio accordo tra il gruppo transalpino e il fondo di investimento del Qatar, Mayhoola che potrebbe portare ad uno scambio azionario.
L'acquisizione dal fondo del Qatar
La griffe di piazza Mignanelli, ora in mano al fondo sovrano del Qatar appunto, si avvicina quindi agli altri prestigiosi marchi tricolori già nelle mani di Francois Pinault, patron di Kering: Gucci, Bottega Veneta, Brioni, Pomellato.
I numeri
Nel dettaglio, Gucci ha registrato ricavi per 5,128 miliardi (-1%) e un utile operativo ricorrente di 1,81 miliardi (-4%); i ricavi di Yves Saint Laurent sono saliti a 1,576 miliardi (+6%), con un utile operativo di 481 milioni (+10%); Bottega Veneta è rimasta in linea con il primo semestre con 833 milioni di ricavi e 169 milioni di utile operativo. Il controllo del gruppo Valentino era finito in Qatar nel 2012 quando Mayhoola for Investments Spc acquistò l'intera partecipazione della società dal fondo Permira e dai Marzotto. Fondata negli anni sessanta da Valentino Garavani, che l'ha lasciata definitivamente nel 2007, la casa di moda romana è una delle più prestigiose al mondo, che ha vestito le donne più famose e per anni era lo stile di Jackie Kennedy, che scelse un abito della maison anche per sposare Onassis nel 1968.
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