Impareggiabile Liz: Il 50° anniversario di Cleopatra, la Taylor attraverso le immagini

Liz Taylor in Cleopatra
2 Minuti di Lettura
Giovedì 11 Aprile 2013, 15:36 - Ultimo aggiornamento: 18 Aprile, 15:23

MILANO - Nel 50 anniversario della realizzazione del colossal Cleopatra (1963) e a 2 anni dalla scomparsa dell'attrice, una mostra celebra il mito di Liz Taylor raccontato dai manifesti dei suoi film,
dal 19 aprile al 30 giugno presso il neonato spazio espositivo FERMO IMMAGINE - Museo del Manifesto Cinematografico di Milano, situato nella storica via Gluck, di musicale memoria. Più di 100 pezzi tra locandine, foto di scena, riviste d'epoca e memorabilia raccontano la straordinaria carriera della Taylor: dai manifesti originali dei primi film come «Torna a casa Lassie» (1943), che la consacrò bambina prodigio di Hollywood, o quello di «Gran Premio» (1944), anche nella versione per il mercato italiano con il titolo cambiato in «Furia» per attirare al cinema il pubblico dei più giovani, fino alle copie di abiti e gioielli messi a disposizione da Marina Castelnuovo (da 20 anni sosia ufficiale della Taylor) e alla replica perfetta del diamante da 68 carati che Richard Burton regalò alla moglie nel 1969 e che ancora oggi porta il nome Taylor-Burton, prestito del collezionista Sergio Salemi. In sala una lunga carrellata di locandine e su maxi schermo gli spezzoni dei film che la portarono la diva dagli occhi viola al successo: «Piccole donne» (1949), «Il padre della sposa» (1950), «Rapsodia» (1954), «La pista degli elefanti» (1954), «Lord Brummel» (1954), «Il gigante» (1956), «La gatta sul tetto che scotta» (1958), «Improvvisamente l'estate scorsa» (1959) e «La bisbetica domata» (1967). Spazio speciale alle pellicole con cui Liz si aggiudicò i 2 Oscar come migliore attrice: «Venere in visone» (1960) e «Chi ha paura di Virginia Woolf?» (1966). A Cleopatra il suo mito resta legato a doppio filo: il film richiese anni di lavorazione e mandò in rovina la 20th Century Fox accatastando record su record, dal costo delle scenografie e dei costumi, al compenso milionario della stessa Taylor. Vincitore di 4 premi Oscar, il vero merito del film è di aver fatto incontrare sul set una delle coppie più belle e irrequiete di Hollywood.

© RIPRODUZIONE RISERVATA