Pesaro, l'entroterra contro l'ospedale unico e Ricci: «Non decide lui»

PESARO - “Mi dispiace per Ricci ma non può decidere lui il futuro della sanità nella nostra provincia”. Il messaggio è firmato dal coordinamento dei comitati per la Tutela della Salute. Che non a caso hanno scelto la circoscrizione di Muraglia come luogo da dove far partire la mobilitazione. Contrari all'ospedale unico e favorevoli a una sanità nei territori. “No all'ospedale unico a Muraglia, a Chiaruccia, a Fosso Sejore o altrove: mi dispiace per il giovane sindaco di Pesaro ma non può decidere lui il futuro della sanità nella nostra provincia – dicono all'unisono i portavoce del coordinamento capitanati da Adriano Mei e Marco Bartoli – Chi lo ha detto che la sanità funzionerà meglio chiudendo tutti i piccoli ospedali e realizzandone uno nuovo? Nessuno ha mai fornito numeri o ci ha dato indicazioni? Vogliamo uno studio che dimostri la bontà del progetto. L'ospedale lo chiedono i medici? Noi chiediamo documenti tecnici e non pareri”. Il coordinamento, che chiede una pianificazione sanitaria che parta da uno studio delle patologie dei marchigiani e che programmi una spesa sanitaria di qualità, raggruppa 13 gruppi (Comitati per savaguardare gli ospedali di Cagli, Fossombrone e Pergola e quelli per la Difesa dei Diritti, Civico Serra Sant'Abbondio, No Biogas Montefelcino, La tutela del territorio di Camminate-Metaurilia-Tombaccia, Tutela Salute e Ambiente di Fano, Fanesi uniti per l'ospedale, Civico Marche, Pesaro per la Salute e Comitatinretemarche) e intende denunciare in primo luogo il depotenziamento dei servizi sanitari nelle aree interne. “Non vogliamo una contrapposizione tra aree interne e costa – spiega Adriano Mei – Anche perché la spoliazione dei servizi nell'entroterra crea effetti negativi sia per Pesaro che per Fano. La chiusura dei Punti di Primo Intervento dei piccoli ospedali determinerà l'ingolfamento dei Pronto Soccorso di Pesaro e Fano”. Prossimo appuntamento: giovedì 12 maggio alla Cooperativa Tre Ponti di Fano