Ancona, Ferragosto al mare, niente alga tossica
Il biologo parla degli squali in Adriatico

Ancona, Ferragosto al mare, niente alga tossica Il biologo parla degli squali in Adriatico
di Marina Verdenelli
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Giovedì 14 Agosto 2014, 20:47 - Ultimo aggiornamento: 15 Agosto, 14:11
ANCONA - Al mare senza l'incubo dell'alga tossica. Quest'anno non c' traccia dell'ostreopsis ovata, l'alga tropicale che fiorisce a fine agosto. Ma l'attenzione va posta però per gli squali.



«Grazie al clima più fresco – spiega Roberto Danovaro - biologo marino dell'Università Politecnica delle Marche – e alle abbondanti piogge l'ostreopsis ovata non ci sarà. Le acque più fredde hanno scoraggiato la sua fioritura e i bagnanti non correranno pericoli. Se l'alga comparirà lo farà a stagione finita». Negli ultimi anni era diventata l'incubo degli amanti del mare che anche a fine stagione continuavano a prendere gli ultimi soli e a fare il bagno. In genere la sua apparizione cadeva sempre dopo Ferragosto e durava fino a settembre con divieti di balneazione per chi non voleva rischiare di prendersi forti mal di testa, raffreddori e avere problemi respiratori.



Tutte patologie che l'alga era in grado di suscitare a chi faceva il bagno nelle acque contaminate o stazionava semplicemente sul bagnasciuga. «Questa alga – continua Danovaro – è diventata stanziale anche da noi negli ultimi anni per l'effetto delle temperature dell'acqua, più calde, e anche per la presenza delle barriere frangiflutti dove l'ostreopsis ovata trova terreno fertile per annidarsi».



Ma se il mare Adriatico sarà immune dall'alga tossica attenzione va fatta per gli avvistamenti di squali che non mancano dalle nostre parti. Sotto costa arriverebbero solo quelli di indole buona ma l'allarme può scattare se si decide di fare il bagno molto a largo, nelle acque più profonde. «Questo è il periodo delle nascite – continua Danovaro – quindi può succedere di vedere piccoli di squalo, come lo squalo elefante, le verdesche, il palombo e lo squalo volpe, arrivare molto vicino alla riva perché si cibano di pesciolini piccoli e trasparenti. Le madri seguono i piccoli e suscitano preoccupazione tra i bagnanti. Ma queste specie sono innocue per l'uomo. Va fatta attenzione a non accarezzarli e non passarci vicino con il corpo perché hanno una pelle molto ruvida che può ferire».



Le madri possono diventare protettive per difendere i piccoli di squalo e quindi tenere delle modalità di movimento più aggressivo verso l'uomo ma non mortale. Diverso è se ci si trova a largo, a molte miglia dalla costa. «Nel mare Adriatico e Mediterraneo – prosegue il biologo – è facile la presenza anche di squali più pericolosi, che attaccano l'uomo mortalmente. Sono lo squalo bianco e lo squalo martello ma bisogna trovarsi in acque profonde e vicino a battute di pesca». La presenza degli squali è vista positivamente dal biologo perché regolano l'ecosistema marino e il suo buon funzionamento. Scomparse invece le cubomeduse, dopo l'allarme scattato a fine luglio a Palombina.