Ascoli, bimbo conteso: il Tribunale contro il sindaco di Spinetoli

Ascoli, bimbo conteso: il Tribunale contro il sindaco di Spinetoli
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Sabato 21 Novembre 2015, 01:34 - Ultimo aggiornamento: 5 Novembre, 10:42
ASCOLI «L’inserimento in una comunità è sempre l’ultima risorsa a cui si ricorre in una situazione di forte conflittualità. In ogni caso, gli operatori della struttura protetta mi riferiscono che il bimbo è sereno». Vincenzo Capezza, presidente del Tribunale per i Minorenni di Ancona, rompe il silenzio e interviene sul caso del bimbo di 8 anni al centro di un’aspra contesa giudiziaria tra gli zii materni, che vivono a Spinetoli, nell’Ascolano, e il padre naturale, un avvocato di Ancona. Una vicenda che sta tenendo in ansia l’intera comunità di Spinetoli, dove il piccino, affidato agli zii materni dal padre dopo la morte della madre, avvenuta tre anni fa, ha vissuto quasi fin dalla nascita.



Fino al 26 ottobre, quando la richiesta del padre di riprenderlo con sé ha scatenato una serie di ricorsi e la decisione dei giudici minorili di inserire il bambino in una comunità. Una struttura protetta dove il piccino può incontrare solo il padre e la nonna paterna nei fine settimana, con divieto di avere contatti con gli zii.



«Prima si è tentata la conciliazione, ma il percorso di mediazione non ha avuto buon esito. Così i magistrati – spiega Capezza – hanno ritenuto che fosse necessaria la permanenza in un ambiente terzo per consentire al minore di non subire pressioni o condizionamenti, ma al contrario di avere una situazione più serena attorno a sé». Il numero uno delle toghe minorili non entra nel merito della vicenda. Ma accusa il sindaco di Spinetoli, Alessandro Lucani, di aver esposto, con l’incontro pubblico di martedì, il bimbo conteso. «E’ assurdo – dice Capezza - fare un giudizio in piazza soprattutto quando ci sono di mezzo questioni familiari che coinvolgono un minore e mi preoccupa l’intervento del sindaco che ha fornito elementi per identificare il bambino».