L'iniziativa, analoga a quella di tante altre piazze italiane, è stata promossa fra gli altri da Arcigay e Agedo Marche (l'associazione dei genitori e parenti di lesbiche, gay, e transessuali), da Fabriano Arcobaleno, Dirittoforte e rete Chegender, e ha visto l'adesione, di Cgil e Fiom Marche, Anpi, Amnesty International Marche, Prc, Sel, Giovani Democratici Marche, Gulliver Sinistra universitaria e Rete degli Studenti medi. «Abbiamo già accettato troppe mediazioni - ha detto Jacopo Cesari, presidente di Arcigay Marche - dovute a discussioni tutte interne al Pd, accontentandoci di unioni civili anzichè del matrimonio, ma non consentiremo ulteriori modifiche al ddl Cirinnà, soprattutto per quanto riguarda l'art. 29 sul diritto di adottare il figlio biologico del partner».
«Da anni - ha aggiunto - viviamo in un vuoto normativo che non tutela le coppie omosessuali, è ora di farla finita. La manifestazione di oggi dimostra che la società è pronta e che la politica è rimasta indietro. Gay, lesbiche, bisessuali e transessuali pagano le tasse, lavorano e votano come tutti gli altri. Devono avere gli stessi diritti». In piazza c'erano anche le deputate di Possibile Beatrice Brignoni e di Sinistra Italiana Lara Ricciatti, e i responsabili regionali di Altre Marche-Sinistra Unita e del Movimento Cinque Stelle, Edoardo Mentrasti e Gianni Maggi.
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