«Diceva che eravamo tutti matti e mi sputava anche» ha raccontato la stessa persona offesa in una delle udienze precedenti. In una occasione la figlia della coppia sarebbe stata anche buttata a terra e percossa. Su questo punto l'imputata, assistita e difesa dall'avvocato Roberto Gusmitta, sostiene una tesi diversa. «La badante aveva registrato con il telefonino una lite tra il padre e la figlia» ha detto Gusmitta durante l'arringa.
«La ragazza ha poi preso il cellulare dalle mani della stessa badante. L'imputata si è avvicinata per recuperare l'apparecchio, la ragazza ha perso l'equilibrio ed è caduta». L'episodio era scaturito dall'ennesima lite tra la badante e la famiglia degli assistiti. Durante la requisitoria lo stesso Pm ha parlato di un «rapporto non sereno tra le parti, nel quale non si è raggiunta la prova delle reiterate vessazioni», chiedendo l'applicazione di una multa di mille euro per lesioni e minacce semplici.
Il giudice ha invece usato una mano più pesante. Oltre la condanna a quattro mesi, con sospensione condizionale della pena, la donna dovrà corrispondere un risarcimento danni alla parte civile di 3.500 euro.
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