Marche, battaglia per la Regione: torna il nome di Alessia Morani ma i democrat pesaresi alzano le barricate

Alessia Morani
di Agnese Carnevali
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 22 Ottobre 2014, 13:14 - Ultimo aggiornamento: 16:38
ANCONA - Alessia Morani candidata governatrice delle Marche. A questo starebbe pensando Renzi? Ex responsabile Giustizia della segreteria nazionale ed ora vice capogruppo alla Camera, la deputata pesarese sarebbe la carta che il primo ministro vorrebbe giocarsi per chiudere l’esperienza Spacca a Palazzo Raffaello.



Il nome della deputata era già circolato mesi fa, ma pronta era stata la smentita da parte dell’interessata. Ieri l’Huffington Post ha rilanciato l’idea, delineando la squadra dei futuri governatori che vorrebbe mettere in campo Renzi per le prossime Regionali. Così nel partito appena ricomposto dal segretario Francesco Comi - sancita l’unità proprio di fronte alla vice segretaria nazionale Serracchaini - e ancora alla ricerca di un possibile candidato unitario per evitare le Primarie, potrebbe arrivare Roma a togliere di mezzo ogni tentennamento.



Non è un mistero che in fatto di Regionali Renzi non lascerà carta bianca ai territori. Ma certo mettere tutto il partito marchigiano d’accordo su Morani non sembra facile. Al fianco di Comi nella battaglia congressuale proprio sul fronte pesarese, avversario più agguerrito nelle Primarie più contestate e laceranti della storia del Pd delle Marche, la proposta Morani potrebbe riaprire uno scontro da poco sedato.



Difficile che Ceriscioli ed i suoi, da un paio di giorni rientrati ufficialmente negli organismi regionali, possano accettare a bocca chiusa la sua candidatura. A quel punto non ci sarebbe alternativa alle Primarie, interne o di coalizione, con Ceriscioli pronto a giocarsi la partita in prima linea. Morani o no, l’ex sindaco di Pesaro, ora anche vice segretario del Pd Marche, sembrerebbe comunque intenzionato alla candidatura per Palazzo Raffaello, affrontando comunque la sfida delle Primarie. Impossibile per lui trovare il sostegno della maggioranza interna del partito.



La candidatura unitaria appare ad oggi comunque un’ipotesi lontana. L’ha detto a chiare lettere anche l’altro vice segretario del partito, Gianluca Fioretti, che ha già chiesto a Comi di fissare da subito percorso e procedure per svolgere la consultazione popolare. Posizione che ribadirà anche venerdì prossimo alla prima direzione allargata a 45.