"Ogni cosa è in prestito" di Renato Minore: se la poesia diventa provocazione tra dolore, ironia e disincanto

"Ogni cosa è in prestito" di Renato Minore: se la poesia diventa provocazione tra dolore, ironia e disincanto
di Andrea Velardi
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Sabato 27 Novembre 2021, 15:23

L'ANTOLOGIA
Dopo la raccolta O caro pensiero, prova esemplare di una novità e originalità, consacrata dal premio Viareggio 2019, Renato Minore ci offre un'autoantologia della sua cinquantennale esperienza poetica con Ogni cosa è in prestito.
Questa ricapitolazione si sposa allo stupore per l'emergere di una voce solitaria, densa e contemporanea, in cui si attua una decostruzione della tradizione che non si trasforma mai in sterile e compiaciuta avanguardia; di un pensiero poetante caldo, emotivo, mai cerebrale, musicalmente agrodolce e magnetico pieno di chiaroscuri che danno posto a bagliori, sgomenti, immagini spiazzanti, intuizioni liriche che non fanno sconti al limite e alla precarietà dell'esistenza umana, al dramma della finitudine e della incomunicabilità. Con una strategia compositiva che ricorda l'ultimo Montale di Satura; l'osmosi tra diari e versi del Paul Valéry del laboratoire intime de l'esprit; la poesia compatta, antilirica del paradosso e della contraddizione esibiti con ironia leggera e tremenda di Wislawa Szymborska; la poesia zen mediata da quella interrogante dell'amico giapponese Kikuo Takano, ispirato da Heidegger.


LEOPARDI
Ne viene il canzoniere provocatorio sottolineato da Giulio Ferroni nella prefazione, antitetico ad un'epoca di atteggiata sufficienza, in cui la poesia è luogo struggente dell'attestazione dell'incompiutezza e della evanescenza della vita e delle relazioni umane, ma anche elaborazione della loro complessità e ambiguità.
La lezione di Leopardi, di cui Renato Minore uno dei più compenetrati conoscitori, permette di intrecciare questo disincanto programmatico con l'abbandono al potere delle illusioni come esemplifica il bellissimo Piccolo madrigale materno con quella chiusa che apre alla perdita e ad una possibile riconquista: Appena smozzicate le parole/ hanno ancora il seme di quelle poi compiute e definite/. Di te che già non sei più me/, il me che ora sono te.
Questa fiducia nelle parole e nei versi non viene mai abbandonata come sottolinea Simone Gambacorta nella postfazione facendo emergere il contrasto con il Minore postmoderno incrinatore di ogni alibi e certezza come nell'incipit dell'emblematica La piuma e la biglia: C'erano quattro biglie / colorate pronte a partire, / ma lo sparo fu rinviato / da sempre.


IL NOSTRO TEMPO
Quello che ci narra malinconicamente il nostro tempo con l'inedito Error System palinodia sapienziale sul dantesco e pandemico 2021 che riecheggia La Ginestra leopardiana: Io sono qui/ e quello che ho compreso/ è già disfatto/ senza peso senza forma/ e quello che ancora potrei comprendere/ sposta la bussola/ verso mari ignoti/ che mai varcherò.
Ogni cosa è in prestito anche il dolore è il verso densissimo che dà il nome a questa raccolta cruciale. Ma di sicuro non sarà temporaneo, a prestito per tutti noi il dono di questa poesia, il dono di Renato Minore.

 

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