"Gli occhi di Monna Lisa", il libro venduto in 60 Paesi: le 52 opere d'arte da ammirare (almeno) una volta nella vita

"Gli occhi di Monna Lisa", il libro in 20 lingue: le 52 opere d'arte da ammirare (almeno) una volta nella vita.
di Ebe Pierini
5 Minuti di Lettura
Sabato 2 Marzo 2024, 17:59 - Ultimo aggiornamento: 3 Marzo, 10:38

Regalare bellezza è amore. Se poi quella bellezza è declinata in un’opera d’arte allora diventa cura. Dal buio alla luce in un percorso condiviso, vissuto mano nella mano, che conduce alla meraviglia. La protagonista de “Gli occhi di Monna Lisa” di Thomas Schlesser (Longanesi), un libro che è già un caso editoriale venduto in 20 Paesi, è una bambina di 10 anni, Lisa, che vive a Parigi con i genitori.

Un giorno, all’improvviso, tutto per lei diventa nero. Non vede più. I suoi occhi non rispondono ai suoi comandi. Il mondo scompare e lei comincia a brancolare nel buio più totale. Ovviamente questo getta nel panico e nello sconforto la madre Camille ed il padre Paul. La bimba viene portata subito al pronto soccorso ma i numerosi accertamenti che vengono compiuti sulla piccola danno esito negativo. Nessun danno neurologico, nessuna patologia che possa spiegare quel buio. Poi, dopo qualche ora, la vista torna. Non si può sapere se l’emergenza è rientrata. L’oculista ritiene che la bambina debba sottoporsi ad un consulto psichiatrico.

Ma il nonno di Lisa, Henry, soprannominato Dadè, non è d’accordo. Pensa che se i suoi occhi dovessero spegnersi definitivamente conserverebbe la memoria solo di oggetti pacchiani e inutili. Sarebbe “una vita intera al buio a tentare di ricostruire il peggio che il mondo può offrire”. Decide quindi di farle seguire una terapia alternativa, di nascosto dai genitori.

Ogni mercoledì, invece di accompagnarla dallo psichiatra, la porta a visitare alcuni tra i più importanti musei del mondo: il Louvre, il Museo d’Orsay, il Beaubourg. La vera urgenza è accompagnarla “nei luoghi dove si custodisce ciò che il mondo ha di più bello ed umano da offrire”: nei musei.  Se per disgrazia la bambina dovesse diventare cieca potrebbe così “godere di un serbatoio mentale da cui attingere a una grande bellezza visiva”. In quei “luoghi dedicati alla conservazione delle opere più audaci e meravigliose dell’umanità” c’è la medicina per sua nipote, ne è convinto.  

Una cura che è costituita dalla delizia infinita dei colori, delle linee, delle forme. Il loro è un viaggio  incredibile e meraviglioso tra i grandi capolavori della pittura di tutti i tempi . Ogni mercoledì, per 52 settimane, il nonno sceglie per Lisa un’opera d’arte da ammirare ed analizzare, un capolavoro del quale scoprire dettagli e significati reconditi. Ed è anche l’occasione per approfondire la vita dell’artista con riferimenti ad aneddoti della sua storia e della sua esistenza. Cinquantadue opere d’arte attraverso le quali si srotola pian piano il romanzo. Una storia di complicità e dolcezza, di condivisione e arricchimento reciproco.

 E, con un pizzico di orgoglio, va sottolineato che tra le meraviglie citate nel libro 6 sono opera di artisti italiani: Sandro Botticelli, Leonardo da Vinci, Raffaello, Tiziano, Michelangelo e Canaletto. La sorpresa sta nella scelta da parte di nonno Dadè di proporre a Lisa opere che, fatta eccezione per qualcuna come “La Gioconda”, non sono famosissime e conosciute al grande pubblico. L’anziano e la bambina si commuovono davanti al sorriso dolce della Monna Lisa, rimangono incantati davanti ai capolavori di Botticelli, Raffaello, Degas, Picasso, Kandijskij o Frida Khalo e Marina Abramović solo per citarne alcuni. Quello di nonno e nipote è un viaggio nel mistero della bellezza.

Dietro le pagine di questo libro non poteva che esserci una persona che ama e vive l’arte ogni giorno. L’autore, Thomas Schlesser, è storico dell’arte e direttore della fondazione Hartung Bergman, la cui missione è assicurare la conservazione e la valorizzazione di opere, archivi e patrimonio architettonico.

Per chi si fosse incuriosito e volesse ammirare le 52 opere che, secondo nonno Dadè, meritano di essere ammirate almeno una volta nella vita, ecco l’elenco completo:

Venere e le tre Grazie, XV secolo, Sandro Botticelli, Louvre
La Gioconda, XVI secolo, Leonardo da Vinci, Louvre
La Bella giardiniera, XVI secolo, Raffaello, Louvre
Concerto campestre, XVI secolo, Tiziano, Louvre
Schiavo morente, XVI secolo, Michelangelo, Louvre
La zingara, 1626 circa, Frans Hals, Louvre
Autoritratto al cavalletto, 1660, Rembrandt, Louvre
L’astronomo, 1668, Johannes Vermeer, Louvre
I pastori d’Arcadia, 1638 circa, Nicolas Poussin, Louvre
Ex voto, 1662, Philippe de Champaigne, Louvre
Pierrot, 1718-1719, Jean – Antoine Watteau, Louvre
Il Molo, 1730-1755, Antonio Canaletto, Louvre
Conversazione in un parco, 1746 – 1748, Thomas Gainsbourgh, Louvre
L’allieva interessante, 1786 circa, Marguerite Gèrard, Louvre
Il giuramento degli Orazi, 1784, Jacques – Louis David, Louvre
Ritratto di Madeleine, 1800, Marie – Guillemine Benoist, Louvre
Natura morta con testa di agnello, 1808 – 1812, Francisco Goya, Louvre
L’albero dei corvi, 1822 circa, Caspar David Friedrich, Louvre
Paesaggio con fiume e baia in lontananza, 1845 circa, William Turner, Louvre
Funerale di Ornans, 1849 – 1850, Gustave Courbet, Museo d’Orsay
Omaggio a Delacroix, 1864, Henri Fantin – Latour, Museo d’Orsay
Aratura nivernese, 1849, Rosa Bonheur, Museo d’Orsay
Arrangiamento in grigio e nero, ritratto n. 1, 1871, James Whistler, Museo d’Orsay
Signora Herbert Duckworth (Julia Jackson), 1872, Julia Margaret Cameron, Museo d’Orsay
L’asparago, 1880, Èdouard Manet, Museo d’Orsay
La stazione di Saint – Lazare, 1877, Claude Monet, Museo d’Orsay
L’étoile, 1876 circa, Edgard Degas, Museo d’Orsay
La montagna Sainte – Victoire, 1890 circa, Paul Cézanne, Museo d’Orsay
La ruota della Fortuna, 1875 – 1883, Edward Burne – Jones, Museo d’Orsay
La chiesa di Auvers, 1890, Vincent van Gogh, Museo d’Orsay
L’età matura, 1902, circa, Camille Claudel, Museo d’Orsay
Cespugli di rose sotto gli alberi, 1905 circa, Gustav Klimt, Museo d’Orsay
Riposo, 1905, Vilhelm Hammershøi, Museo d’Orsay
Mucchi di fieno III, 1908 circa, Piet Mondrian, Museo d’Orsay
Studio per la copertina del Blaue Reiter, 1911, Vasilij Kandinskij, Centre Pompidou
Portabottiglie, 1914 – 1964, Marcel Duchamp, Centre Pompidou
Croce (nera), 1915 Kazimir Malevič, Centre Pompidou
Strisce rosse, gialle e nere, 1924, Georgia O’Keeffe, Centre Pompidou
Il modello rosso, 1935, René Magritte, Centre Pompidou
Uccello nello spazio, 1941, Constantin Brâncuşi, Centre Pompidou
Madre, 1930, Hannah Hӧch, Centre Pompidou
La cornice, 1938, Frida Kahlo, Centre Pompidou
Serenata al mattino, 4 maggio 1942, Pablo Picasso, Centre Pompidou
Pittura (Argento su nero, bianco, giallo e rosso), 1948, Jackson Pollock, Centre Pompidou
La sposa, 1963, Niki de Saint Phalle, Centre Pompidou
T 1964-H45, 1964, Hans Hartung, Centre Pompidou
Prua nera (26), 1976, Anna – Eva Bergman, Centre Pompidou
Senza titolo, 1983, Jean – Michel Basquiat, Centre Pompidou
Liquidi preziosi, 1992, Louise Bourgeois, Centre Pompidou
Vuotare la propria barca, entrare nella corrente, 1989, Marina Abramović, Centre Pompidou
La vita impossibile di C.B., 2001, Christian Boltanski, Centre Pompidou
22 aprile 2002, Pierre Soulanges, Centre Pompidou

© RIPRODUZIONE RISERVATA