«Non è stato semplice - racconta Amedeo, il gestore del bar - I documenti presenti all’interno ci hanno aiutato a capire il tipo di lavoro della persona a cui apparteneva ma non ci hanno aiutato a rintracciarla perché non c’erano numeri di telefono, né lo abbiamo trovato sui social. Così abbiamo provato a cercare e contattare su Facebook i familiari e alcune persone che ricordavamo fossero al suo stesso tavolo per arrivare a lui. Forse qualcuno di loro lo ha avvisato e, qualche ora dopo, è stato lui a tornare al bar chiedendo solamente se, per caso, avevamo trovato una borsa in pelle sul tavolo. Quando gliel’abbiamo restituita c’è stato un momento di commozione e il proprietario ha abbracciato calorosamente me e mia sorella, come se ci conoscessimo da tempo. Era la borsa di un imprenditore di Latina e dentro c’erano i soldi degli stipendi che doveva consegnare ai dipendenti».
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