Gli investigatori continuano a cercare di capire qualcosa in più sulle circostanze della morte dagli amici della vittima che hanno sempre raccontato di un incidente stradale e di una caduta dal motorino, versione che non convince assolutamente e che non è supportata neppure dai primi esiti dell'autopsia. Quanto trapelato dopo i primi esiti degli esami effettuati dal medico legale Maria Cristina Setacci sono una serie di ferite difficilmente compatibili con una caduta dallo scooter: i traumi e le lesioni riscontrate sul corpo di D'Arienzo sembrano infatti riconducibili ad un pestaggio anche se gli amici sembrano blindati sulla loro versione. Ribadiscono di avere trovato il corpo lungo la strada come conseguenza di un incidente, versione che non trova conferma nell'autopsia o almeno nelle prime sommarie valutazioni. Il motorino peraltro non è stato sottoposto a sequestro e nessuno degli amici è stato iscritto nel registro degli indagati ma ora le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Claudio De Lazzaro sembrano orientate verso l'ipotesi di un violento pestaggio, il tutto magari coperto dagli amici per paura.
Ora emerge anche che il cellulare del 28enne è scomparso: nell'area dove sarebbe avvenuto il presunto incidente non c'era o almeno non è stato trovato dagli investigatori e non era neppure addosso al ragazzo, insieme ad altri effetti personali. Che fine ha fatto?
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