La Corden diventerà "Kravis Pharma" holding controllata dal gruppo Extrovis

Kavis Pharma Holding, società del gruppo Extrovis attiva a livello globale nel settore farmaceutico, ha acquistato l'intero capitale sociale di Corden Pharma Latina.

Sono dunque arrivate a conclusione le procedure di cessione dello stabilimento produttivo di Sermoneta, al termine di anni difficili per il sito, che ha anche rischiato la chiusura. Non trapelano per il momento dettagli sulla vendita. Di certo c'è solo il nome dell'acquirente e lo studio legale che ha seguito la procedura, la Lca di Milano. L'operazione di cessione del pacchetto azionario di Corden è avvenuta seguendo le procedure previste dalla regolamentazione della "golden power " ed il governo Meloni ha approvato la transazione a garanzia della stabilità dell'operazione.

"Con l'acquisizione di Corden Pharma Latina spiega Marina Rosato di Lca il gruppo Extrovis si propone di rafforzare la propria capacità produttiva europea con l'obiettivo di creare un'azienda farmaceutica integrata e operante a livello globale. A sua volta, Corden Pharma Latina potrà rafforzare la propria presenza sul mercato beneficiando delle sinergie commerciali derivanti dall'appartenenza al gruppo Extrovis".
Extrovis, con sede centrale in Svizzera e filiali in Ungheria e India, è un'azienda farmaceutica internazionale dedita allo sviluppo e la produzione di prodotti farmaceutici.

LA VERTENZA

Corden Pharma, ex Bristol Myers Squibb, nel 2019 aveva dichiarato un esubero di 200 dipendenti all'interno di una procedura concordataria. In questi anni grazie al ricorso della cassa integrazione ha gestito i licenziamenti attraverso il criterio dell'uscita volontaria di quasi tutte le risorse impattate abbattendo le conseguenze di una crisi strutturale che non lasciava spazio di manovra. La vendita rappresentava la speranza per porre fine a questo clima d'incertezza che da molti anni ha fatto vivere nel limbo le maestranze. Lo scorso anno il prefetto di Latina aveva annunciato l'imminente cessione del sito a una cordata di imprenditori italiani, ma l'operazione era sfumata dopo qualche mese. Ora il lieto fine che fa tirare un sospiro di sollievo all'economia del territorio pontino.