Immagini allarmanti della sughereta di Monte San Biagio: il fungo patogeno la sta divorando

Una delle sughere malate
di Barbara Savodini
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Mercoledì 23 Marzo 2016, 20:09
LATINA - Vengono attaccate da un micidiale fungo patogeno, si ammalano, peggiorano, cadono e gli abitanti dei comuni limitrofi, in alcuni casi anche di Monte San Biagio, le fanno a pezzi per tenere accesi i propri camini: è l’amara sorte delle querce da sughero, alcune delle quali centenarie, in località Villa San Vito. Un’area protetta e unica in Italia (la sughereta monticellana è seconda per estensione solo a quella sarda) della quale però sembra interessare veramente a pochi.

Nonostante gli studi dell’Università della Tuscia, il fungo patogeno continua a proliferare tra chi ne approfitta per fare illegalmente legna facile e chi resta a guardare. Dal 2009, infatti, essa fa parte del Parco dei Monti Ausoni e Lago di Fondi ma da allora la situazione è soltanto peggiorata. Dopo le denunce di Legambiente e di altri sodalizi verdi, sulla questione interviene anche “Sughereta Villa San Vito” che da anni si adopera per la promozione e la tutela del territorio.  

«E’ semplicemente una vergogna – fanno sapere dall'associazione – che la più grande sughereta del Lazio, nonché la seconda in Italia, sia ridotta in questo stato. Quello di cui disponiamo è un bene di inestimabile valore e se resteremo ancora con le mani in mano presto andrà perduto». Il riferimento è anche al protocollo sottoscritto lo scorso anno tra il sodalizio oggi guidato da Ilaria D’Ambrosio e il Parco dei Monti Ausoni e Lago di Fondi per la tutela della sughereta che però, per motivi burocratici e organizzativi, ancora non è entrato in vigore.

«L’auspicio – concludono – è che l’accordo diventi operativo al più presto e che il confronto con i vertici dell’area protetta possa essere sempre più proficuo per il bene del nostro preziosissimo territorio». 



 
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