«Nonostante la situazione allarmante, sul territorio dell'Ato 4 non si registra ancora alcuna criticità dovuta al rischio siccità, soprattutto grazie agli interventi di prevenzione già realizzati negli ultimi anni». E' quanto affermato ieri dal direttore dell'Egato 4 Latina, ente di governo che organizza il servizio idrico integrato nella quasi totalità dei comuni pontini e in alcuni comuni romani e ciociari. L'ingegnere Umberto Bernola, nell'annunciare comunque un piano di azione volto a mitigare gli effetti di una crisi idrica, ha spiegato che la disponibilità della risorsa, a partire dal 2017 anno nel quale il servizio ha risentito fortemente della siccità è stata potenziata attraverso «due sorgenti profonde, a fronte di un investimento strutturale per l'emergenza».
«Questi interventi, ad esempio, hanno fatto sì che la disponibilità idrica dell'Ato aumentasse di circa 230 litri al secondo (pari a circa il 100% dell'intera portata a servizio dell'area) per l'area dei Monti Lepini e di circa 220 litri al secondo (pari a circa il 25%) in più per il Sud Pontino, con conseguente maggiore stabilità dell'approvvigionamento», hanno sottolineato dall'Egato. Dunque, toni rassicuranti per il servizio idrico rispetto al tema della siccità in corso, più grave di quella del 2017, che nei giorni scorsi ha spinto la Regione Lazio a dichiarare lo stato di calamità naturale fino al 30 novembre prossimo.
Diversa la situazione in agricoltura dove gli imprenditori, attraverso le associazioni di categoria e il Consorzio di Bonifica, si sono imposti due giorni di fermo irrigazione a settimana per evitare lo svuotamento della rete irrigua.