Droga e walkie-talkie, così si erano presi il Nicolosi per spacciare

Droga e walkie-talkie, così si erano presi il Nicolosi per spacciare
di Fabrizio Scarfò
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Martedì 21 Febbraio 2023, 11:12
Tornano a suonare le sirene delle forze dell'ordine al Nicolosi. 59 giorni dopo l'ultima volta, gli uomini del Nucleo Investigativo e della Sezione Operativa dei Carabinieri di Latina hanno dato via all'ennesimo blitz nel quartiere divenuto piazza di spaccio a cielo aperto e dove, lo scorso venerdì sera, sono stati arrestati tre cittadini di nazionalità italiana e due stranieri, tutti accusati di spaccio in concorso.
L'operazione è scattata poco dopo le 18 di venerdì pomeriggio nei pressi di una zona, quella all'angolo tra via Corridoni e via Marchiafava, che gli uomini dell'Arma presidiavano ormai da giorni, esattamente da quelli successivi il 14 dicembre, quando un'operazione della polizia di Stato condusse all'arresto di 16 pusher di varia nazionalità accusati di aver partecipato, a vario titolo, all'organizzazione di una diffusa attività criminale di spaccio al dettaglio di cocaina, eroina e hashish per le strade del quartiere. Da quella data, infatti, gli uomini del comando provinciale non hanno mai abbassato la guardia, consapevoli che, probabilmente, quegli arresti avrebbero dato vita a un "vuoto di potere" che presto qualcuno avrebbe provato a colmare. Un'attesa durata ben poco e terminata con l'arresto di Massimiliano Tartaglia 40 anni, già noto alle forze dell'ordine Antonio Aleandro, 30 anni, e altri tre uomini uno di nazionalità italiana e altri due egiziana tutti accusati di spaccio in concorso.
Un blitz iniziato con il fermo di Tartaglia e di un suo complice, trovati a bordo di un'auto con dosi di crack, cocaina e un piccolo walkie-talkie dal quale una voce continuava a comunicare di poter "salire sopra" e che ha consentito di portare alla luce il sistema messo in piedi dai cinque. Dopo aver dato inizio ai controlli degli appartamenti che si trovano nel palazzo davanti al quale i due sono stati fermati in auto partendo proprio da quei piani superiori da dove, poco prima, la voce proveniente dal walkie-talkie continuava a dare il via libera per salire gli uomini dell'Arma, grazie alla chiave che hanno trovato addosso ai due, hanno avuto accesso alla cucina dove c'erano delle dosi di cocaina, crack e tutto l'occorrente per prepararle e confezionarle. Al suo interno anche Antonio Aleandro, la voce che parlava alla radiolina, l'uomo incaricato di presidiare l'alloggio popolare trasformato in base operativa, da dove venivano gestite le operazioni di spaccio, tra chi si occupava di preparare la droga e chi di smerciarla giù in strada. Un compito che probabilmente spettava agli altri due arrestati, due uomini di nazionalità egiziana i quali, che una volta che si sono accorti di ciò che stava accadendo nell'appartamento, hanno provato a fuggire. Dopo un breve inseguimento a piedi sono stati però fermati dai carabinieri. Anche loro nascondevano rispettivamente 11 dosi di cocaina e 14 di hashish, oltre a un altro walkie-talkie perso da uno dei due durante la fuga che ha permesso ai militari di accertare il loro legame con i complici.Dopo il processo per direttissima, per Massimiliano Tartaglia e Antonio Aleandro il gip ha disposto gli arresti domiciliari, mentre per gli altri tre l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria in attesa di giudizio.
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