Tamponi a 73 donatori il presidente Avis Latina: «I primi esiti ci tranquillizzano»

Tamponi a 73 donatori il presidente Avis Latina: «I primi esiti ci tranquillizzano»
di Raffaella Patricelli
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Venerdì 1 Maggio 2020, 17:44
«Coronavirus e donatori di sangue, la situazione è sotto controllo, finora le risposte dei primi esiti ci fanno stare tranquilli». Lo afferma il presidente provinciale dell'Avis di Latina Francesco Marchionni che ci tiene a tranquillizzare chi con alto senso di responsabilità in questa emergenza continua a donare sangue. «Le misure intraprese in via del tutto preventiva per un controllo aggiuntivo sui donatori, operatori associativi e sanitari, - spiega Marchionni - sono state prese in accordo con Asl e Simt di riferimento al fine di garantire la prevenzione che sempre contraddistingue la donazione. Questa misura aggiunge - si è resa necessaria nel momento in cui è stato trovato un caso positivo nell'Rsa San Michele Hospital di Aprilia, di un'infermiera nostra collaboratrice, che per fortuna è asintomatica e sta bene. Vogliamo inoltre tranquillizzare tutti i donatori che non sono stati contattati e coinvolti da questa misura precauzionale che non ci sono motivi per preoccuparsi. Inoltre tutte le persone che si sono sottoposte al test sono asintomatiche e stanno bene».
La cosa fondamentale è dotare il personale degli strumenti idonei per potersi tutelare quando sono in servizio o mentre svolgono volontariato. «Precisiamo continua - che durante ogni giornata di donazione vengono messe in atto tutte le precauzioni necessarie, dotando dei Dpi gli operatori, sanificando gli ambienti prima e dopo ogni giornata di raccolta, controllando all'ingresso i parametri di temperatura di tutte le persone che circolano all'interno. Questo limita notevolmente i rischi, insieme alle rigide procedure di pre-triage e l'esclusivo accesso di donatori su prenotazione. In questa fase ci teniamo a non creare allarmismi ribadisce Marchionni - la donazione è un atto sicuro e 1800 persone in Italia ogni giorno ne necessitano per vivere. Inoltre, da fonti del Ministero della Salute e dell'ISS non c'è alcuna certezza scientifica che il virus si trasmetta per via trasfusionale». E infine i test anche per i donatori: «Sarà importante conclude - poter ragionare a livello regionale sull'attivazione dei test sierologici anche sui donatori, oltre che ad effettuare il tampone su tutti gli operatori sanitari, cosa di cui già Avis Lazio ha fatto richiesta alla Regione, per non dover subire queste misure preventive che siamo stati costretti ad attivare». L'attenzione resta alta, la tutela di chi dona è prerogativa fondamentale per poter aiutare chi ha bisogno di sangue.
Raffaella Patricelli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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