Latina, clan Ciarelli-Di Silvio: due secoli
di carcere confermati anche in appello

Latina, clan Ciarelli-Di Silvio: due secoli di carcere confermati anche in appello
1 Minuto di Lettura
Venerdì 23 Ottobre 2015, 21:37 - Ultimo aggiornamento: 15 Febbraio, 02:07
LATINA - Un’organizzazione criminale che agiva con modalità mafiose. Così era stato in primo grado, così viene confermato in appello. Oltre due secoli di carcere per il clan Ciarelli-Di Silvio, lievi sconti di pena per i reati minori, ma l’impianto della Procura di Latina ha retto e la sentenza di ieri lascia spazio a pochi dubbi.



L’operazione “Caronte”, nata all’indomani della guerra criminale di inizio 2010, con due morti ammazzati in poche ore, ha portato alla luce un gruppo che aveva imposto il controllo sulla città. Dall’usura alle estorsioni, dalle rapine ai tentati omicidi. Così Carmine Ciarelli - ritenuto a capo del gruppo - e Carmine Di Silvio, un altro dei leader, avevano messo sotto scacco una serie di vittime.



Da quell’operazione il loro potere era diminuito, ma intanto cresceva l’altro gruppo, quello di “Don’t touch”, al quale l’aggravante del metodo mafioso non viene contestata ma che agiva oltre che nelle estorsioni anche negli investimenti in remunerative attività imprenditoriali intestate a prestanome



Servizio completo sull'edizione cartacea o sul Messaggero digital
© RIPRODUZIONE RISERVATA