L’operazione “Caronte”, nata all’indomani della guerra criminale di inizio 2010, con due morti ammazzati in poche ore, ha portato alla luce un gruppo che aveva imposto il controllo sulla città. Dall’usura alle estorsioni, dalle rapine ai tentati omicidi. Così Carmine Ciarelli - ritenuto a capo del gruppo - e Carmine Di Silvio, un altro dei leader, avevano messo sotto scacco una serie di vittime.
Da quell’operazione il loro potere era diminuito, ma intanto cresceva l’altro gruppo, quello di “Don’t touch”, al quale l’aggravante del metodo mafioso non viene contestata ma che agiva oltre che nelle estorsioni anche negli investimenti in remunerative attività imprenditoriali intestate a prestanome
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