Aprilia ricorda la battaglia: «vinceremo anche questa guerra»

Aprilia ricorda la battaglia: «vinceremo anche questa guerra»
di Raffaella Patricelli
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Venerdì 29 Maggio 2020, 08:31
LA CERIMONIA
Nonostante le misure per limitare il diffondersi del coronavirus, Aprilia non può dimenticare la sua storia. Ieri mattina, presso la stazione di Campoleone prima e presso il piazzale Enrico Berlinguer dopo, si è tenuta una breve ma intensa cerimonia per ricordare il 76esimo anniversario della Battaglia di Aprilia, una delle più cruenti battaglie della Seconda Guerra Mondiale.
Erano presenti solo le istituzioni e la polizia locale. «La commemorazione della Battaglia di Aprilia - ha affermato ieri nel suo lungo discorso il sindaco Antonio Terra - è l'ultimo evento annuale del circuito della memoria dello Sbarco Alleato. La storia di quella grande tragedia che fu la Seconda Guerra mondiale, ha in effetti molte caratteristiche simili al momento storico che stiamo vivendo. Non tanto per le morti, che di certo oggi sono decisamente meno delle vite sacrificate durante la guerra. Quanto per la capacità di unire persone, territori, persino nazionalità differenti. La guerra prosegue il sindaco - fu un grande evento collettivo, che risucchiò un intero continente in lotte fratricide e insensate, con un costo enorme in termini di vite umane, di distruzione, povertà, miseria. Ma da quell'evento collettivo, l'Italia seppe ripartire. Persino mettendo da parte le divisioni che da sempre caratterizzano il dibattito nel nostro Paese. Ed impegnandosi a favore del bene comune e della ricostruzione. Allo stesso modo, credo che oggi siamo chiamati ad una nuova stagione di impegno. Un impegno che nasce proprio da qui, dai nostri territori, dalla provincia, dalla periferia». All'evento ha partecipato anche il sindaco di Lanuvio, Luigi Galieti, con cui da sempre il Comune di Aprilia si unisce per ricordare un momento di storia condiviso e doloroso, ma oggi più importante che mai. La polizia locale di Aprilia ha poi depositato le corone d'alloro in ricordo di tutti i caduti di quel periodo. «Adesso ha poi aggiunto il sindaco di Aprilia - dobbiamo fronteggiare la tentazione a ripetere tutto esattamente come prima, con le sue storture e le sue inadeguatezze. Quando finì la guerra, l'Italia capì che doveva voltare pagina. Io credo che anche oggi siamo di fronte ad un bivio: possiamo riprendere a fare quello che facevamo prima, esattamente come lo facevamo prima. O possiamo impegnarci per una nuova spinta riformatrice e costituente. Che parta dalle Città e dai territori. Si nutra di visione alta, capace di valicare persino i confini delle Regioni e degli Stati. Questo, in fondo, è ciò che l'esperienza della Guerra ha insegnato al nostro territorio. Ad Aprilia, a Lanuvio, ad Anzio e Nettuno. E ai tanti luoghi che seppero rialzarsi dopo i bombardamenti, i morti, le mine».
Raffaella Patricelli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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