Ai primi scricchiolii, i cittadini hanno subito segnalato il caso alle autorità competenti le quali hanno chiesto all’ufficio tecnico del Comune un intervento urgente che però, a quanto pare, tarda ad arrivare. Agli agenti della Municipale non è restato altro da fare che sigillare l’intera struttura in legno e interdirne l’utilizzo perimetrandola con del nastro bianco e rosso. Ma allora come si fa a scendere in spiaggia? Impossibile, soprattutto per passeggini e carrozzelle. Proprio perché gli interventi di risistemazione tardavano ad arrivare, qualcuno ha pensato bene di togliere il nastro e riaprire al passaggio scalette e passerella.
Due le criticità maggiori, la discesa per disabili, le cui assi di legno stanno per cedere definitivamente, e il basamento delle scale principali. Moltissime le lamentele da parte di chi utilizza quotidianamente la struttura, l’unica a tagliare la duna e a consentire, dunque, la discesa in spiaggia a chi ha problemi di deambulazione o alle mamme con passeggino al seguito. Portare a spalla bambini, borse e carrozzine, del resto, è impensabile anche per le madri più sportive in quanto non è di un dislivello di pochi metri che si tratta. A inizio estate, un maxi stanziamento da 900mila euro per la riqualificazione degli accessi al mare aveva fatto ben sperare ma purtroppo, quello di via Ponte Baratta III, non rientra tra i siti da risistemare. Mettere in sicurezza la struttura, peraltro realizzata di recente, non dovrebbe essere particolarmente oneroso ma fino a quando non si interviene, intanto, centinaia di persone vengono esposte, inconsapevolmente, a seri rischi.
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