Zte a L'Aquila: «Entro il 2019 il 5G aiuterà a rilevare e monitorare l'effetto dei terremoti sugli edifici»

Zte a L'Aquila: «Entro il 2019 il 5G aiuterà a rilevare e monitorare l'effetto dei terremoti sugli edifici»
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Venerdì 16 Novembre 2018, 13:48
L'AQUILA - «Entro la fine del 2019 la tecnologia 5G sarà sul mercato per la rilevazione e il monitoraggio dei movimenti degli edifici in caso di terremoto, mentre entro tre anni il 5G farà finalmente il suo ingresso nella telefonia mobile». È quanto hanno annunciato da Xiao Ming, presidente Zte Global Sale e Hu Kun, Ceo Zte Italia, intervenuti, ieri al Global Summit di Zte sul 5G, un incontro per fare il punto sullo sviluppo della nuova tecnologia, che si sta svolgendo al Tecnopolo d'Abruzzo, nei locali dell'azienda, il primo in assoluto organizzato in Italia. Uno degli elementi chiave, infatti, vista la natura del territorio aquilano a forte rischio sismico, è il sistema di rilevazione dei movimenti delle costruzioni, che consiste nell'agganciare la rete 5G ad alcuni sensori posti sugli edifici e collegati ad un allarme. La sperimentazione, realizzata in collaborazione con Università, Open Fiber e Wind-Tre, ha lo scopo di offrire il controllo in tempo reale dello stato di salute delle strutture, con eventuali interventi preventivi e tempestivi. Il colosso cinese nelle telecomunicazioni prevedere la possibilità di assumere persone qui che successivamente potrebbero essere inviate in altri paesi europei. Per Zte l'Italia e L'Aquila, infatti, sono «un hub di riferimento a livello europeo». Il sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi, ha puntato i riflettori sulla grande opportunità che offre questa sperimentazione in termini occupazionali: «Il Tecnopolo è tornato a vivere. E il 5G rappresenta un'occasione di crescita presente e soprattutto futura. Ci auguriamo che il 5G possa contribuire anche nella creazione di nuovi posti di lavoro. L'Aquila, a 10 anni dal terremoto del 2009, è riuscita a risollevarsi e a proiettarsi nel futuro» ha spiegato nel suo intervento sul palco. Presente anche Jeffrey Hedberg, ceo di Wind-Tre, che nel suo intervento ha parlato di «un grande progetto di private public partnership, con Zte e Open Fiber, insieme all'Università dell'Aquila ed aziende leader nel settore della tecnologia e dell'innovazione». Infine sul futuro della sperimentazione all'Aquila, la rettrice dell'Università, Paola Inverardi, ha precisato: «Molto dipenderà da noi, dalla città e da quello che riusciremo a mettere in campo, come competenze».
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