Taxi, le proteste selvagge: ultimo affronto a Roma

Risse, petardi e scene di panico nel centro della Capitale per la rabbia dei conducenti

Taxi, le proteste selvagge: ultimo affronto a Roma
di Giampiero Valenza
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Giovedì 14 Luglio 2022, 00:04 - Ultimo aggiornamento: 11:23

La protesta dei tassisti mette in ginocchio le grandi città d’Italia proprio nel momento in cui il turismo stava riprendendo quota. Ieri a Roma un migliaio di titolari delle auto bianche ha occupato via del Corso, a due passi da Palazzo Chigi. Scene di terrore tra i passanti presi dal panico per le esplosioni dei petardi. Al centro delle rivendicazioni c’è la proposta di liberalizzazione che il Governo vorrebbe inserire nel Ddl Concorrenza e che ai titolari delle licenze taxi proprio non piace perché, a loro dire, presterebbe il fianco a Uber, il gigante della mobilità condivisa che comunque ha già siglato un’intesa con una parte della categoria. Nella Capitale l’ultima protesta è iniziata già martedì con un gruppo di tassisti che si è incatenato a Piazza Colonna. Ed è proseguita poi ieri con il lancio di petardi che ha fatto impaurire i tanti turisti che affollavano il centro e sono stati costretti a fare zig zag tra le transenne che blindavano l’accesso ai palazzi delle istituzioni. Le forze dell’ordine sono persino intervenute per una rissa tra manifestanti. 

Corse taxi ridotte all’osso nella Capitale e introvabili a Napoli, a Milano (dove sono state fatte solo corse per disabili e verso ospedali) e a Torino.

Mentre in strada si infiammava la protesta davanti alla sede del Governo, i manifestanti hanno incontrato le delegazioni di Lega, Forza Italia, M5S e Pd per trovare una sintesi sulla riformulazione dell’articolo 10. I conducenti scesi in piazza ne vorrebbero lo stralcio. Nella Commissione Attività produttive della Camera l’intenzione sarebbe quella di una modifica del testo: da quasi tutti i gruppi, infatti, sono arrivati emendamenti. Questa mattina è prevista una riunione di maggioranza per fare il punto: dovrebbero partecipare anche il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Enrico Giovannini e la sua viceministra Teresa Bellanova. 

Sono i consumatori a chiedere al governo di non fare passi indietro. «Non deve cedere alle violenze dei tassisti e deve proseguire sulla strada del Ddl concorrenza introducendo nel comparto innovazioni che servono ai consumatori, rimandate da troppi anni - dice il Codacons -. Quanto sta accadendo a Roma e nel resto d’Italia è intollerabile e ancora una volta mette in luce il comportamento violento della categoria. La politica non deve scendere a compromessi e non deve accettare i ricatti dei tassisti, adeguando la normativa sul trasporto pubblico non di linea alle possibilità offerte dalla moderna tecnologia. Siamo pronti a chiedere l’intervento dei Prefetti e a denunciare in Procura tutti quei tassisti che si renderanno protagonisti di proteste fuorilegge o atti scorretti a danno degli utenti».

 

DANNI E DISAGI
La mobilitazione del tassisti a livello nazionale sta avendo effetti sul turismo e sul commercio. Per Giuseppe Roscioli, presidente di Federalberghi Roma, «gli ospiti ne stanno soffrendo». «Quando i clienti devono raggiungere l’aeroporto diventa un problema - commenta -. A Roma il turismo non è fatto di giovani ma da persone più adulte che hanno difficoltà a usare un mezzo come la metropolitana quando si trovano a dover trascinare un bagaglio». 

LE REAZIONI
Francesco Bechi, presidente di Federalberghi Toscana, dice che la protesta dei tassisti «crea un danno d’immagine all’intero Paese». «Se la mobilitazione dovesse continuare si verrà a determinare una situazione che porterà il mondo delle imprese a riorganizzarsi con soluzioni alternative - sottolinea -. Non piangano poi se dovremo chiedere il sostegno a Ncc e simili. Noi tutti siamo un sistema e abbiamo bisogno dei tassisti, vogliamo dialogare con loro e portare avanti le loro istanze, ma abbiamo bisogno del servizio». Carla Della Corte, presidente di Confcommercio Campania, parla di una «situazione esasperante». «Capiamo le esigenze dei tassisti ma non ne condividiamo il modo», precisa. «Ci sono scene ai limiti dell’assurdo all’aeroporto di Capodichino, con turisti che non sanno come arrivare in centro a Napoli - aggiunge la delegata dei commercianti campani -. Abbiamo visto situazioni critiche alla stazione centrale e ai terminal degli aliscafi, lì dove si parte per andare sulle isole. È un grave danno al turismo». 
Giampiero Valenza

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