Suicida a 33 anni, il messaggio su Facebook dell'ex il giorno in cui si è tolta la vita: «Mia bellissima regina, mi hai lasciato troppo presto»

Il post di Razvan Birzoi, il 26enne che dai domiciliari continuava a perseguitare la ragazza che per paura di nuove violenze si è tolta la vita in provincia di Caltanissetta

Suicidio a 33 anni, il messaggio su Facebook dell'ex il giorno in cui si è tolta la vita: «Mia bellissima regina, cmi hai lasciato troppo presto»
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Martedì 4 Luglio 2023, 20:35 - Ultimo aggiornamento: 20:43

Continuando a perseguitarla nonostante fosse ai domiciliari dopo le sue denunce, aveva fatto sì che la ex si togliesse la vita, perché temeva che le violenze potessero ritornare. Suicidio avvenuto il 30 giugno. Lo stesso giorno in cui, appreso della sua morte, Razvan Birzoi, 26enne causa del gesto estremo della ragazza, scriveva di lei sul suo profilo Facebook: «Mia bellissima regina, che Dio ti faccia riposare in pace. Mi hai lasciato troppo presto, ti amerò tutta la vita, non ti dimenticherò mai, anima mia bella».

Suicidio a 33 anni, l'ex la perseguita anche dai domiciliari. Temeva il ripetersi delle violenze fisiche e sessuali

Suicida perché perseguitata dall'ex

Il 28 giugno la ragazza era andata a denunciare per stalking l'ex che aveva già fatto condannare a 11 anni per violenze sessuali ripetute, lesioni e minacce di morte.

Una richiesta d'aiuto quella della 33enne raccolta dalla Procura generale di Caltanissetta che, ad aprile, aveva ottenuto la condanna dell'uomo. Ritenendo l'uomo pericoloso era stato ottenuto in tempi record l'aggravamento della misura cautelare per l'imputato che dagli arresti domiciliari era finito in carcere. ma la celerità dell'intervento non aveva scongiurato il peggio: la donna si era suicidata temendo il ripetersi delle violenze.

LA STORIA

Teatro della vicenda Riesi, paese della provincia di Caltanissetta. I due erano stati legati sentimentalmente per qualche mese nel 2020. Un rapporto difficile e conflittuale sfociato in violenze sessuali e maltrattamenti. La compagna l'aveva denunciato una prima volta ottenendo la condanna in primo grado a 11 anni, poi confermata in appello. Nel frattempo l'uomo aveva avuto i domiciliari. Pochi mesi dopo - l'ultima sentenza è di aprile - la nuova denuncia: la vittima aveva raccontato di nuove minacce e ne erano seguite una inchiesta della Procura e la richiesta di aggravamento della misura della Procura generale.

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