Strage Erba, Pg invia a Brescia atto di revisione del processo con parere contrario: «Non ci sono nuove prove»

Il sostituto pg Cuno Tarfusser ha proposto la revisione del processo

Strage Erba, Pg invia a Brescia atto di revisione del processo con parere contrario: «Non ci sono nuove prove»
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Mercoledì 26 Luglio 2023, 15:07 - Ultimo aggiornamento: 15:54

Nuovo capitolo sulla vicenda giudiziaria della strage di Erba. La Procura generale di Milano ha trasmesso oggi alla Corte d'appello di Brescia l'atto con cui il sostituto pg Cuno Tarfusser ha proposto la revisione del processo. La Procuratrice generale Francesca Nanni ha però depositato anche un parere ai giudici bresciani nel quale spiega che quell'istanza di Tarfusser è inammissibile perché viene da un soggettto «non legittimato», e infondata nel merito perché mancano presupposti e nuove prove decisive per una revisione del caso. Sarà comunque ora la corte bresciana a dover valutare sia l'ammissibilità dell'istanza che semmai il merito.

La richiesta

La procuratrice generale Nanni ha trasmesso stamani la richiesta di revisione, firmata da Tarfusser a fine marzo scorso per chiedere di riaprire il processo nel quale sono stati condannati in via definitiva all'ergastolo Olindo Romano e Rosa Bazzi.

Alla Corte bresciana è arrivato insieme, però, anche un parere, una relazione di Nanni e dell'avvocato generale Lucilla Tontodonati, nel quale i vertici della Procura generale milanese scrivono che la richiesta è «inammissibile», perché viene da un «soggetto non legittimato», dato che un regolamento interno prevede che queste istanze di revisione possano essere proposte solo dal procuratore generale e dall'avvocato generale, non da un sostituto pg. E «nel merito infondata», perché mancano i «presupposti» e in particolare le «nuove prove decisive» richieste per una revisione.

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La Procura generale, che sembrava orientata giorni fa a non inoltrare l'atto di Tarfusser (è sotto procedimento disciplinare per le modalità di presentazione della sua istanza), ha ritenuto, però, che il fatto che il sostituto pg abbia depositato quella richiesta alla segreteria della Procura generale a fine marzo abbia «dato impulso ad un procedimento che deve essere concluso nella sede competente».

«Quelli che temevano che questa istanza non fosse valutata avevano torto - ha spiegato Nanni -. Su entrambe le questioni, ossia l'ammissibilità e il merito, si esprimerà ora la Corte d'Appello di Brescia». La difesa di Olindo e Rosa, che ha sempre annunciato una sua istanza di revisione a Brescia, potrà ora, dunque, depositarla, poiché i legali stava attendendo che venisse mandata quella di Tarfusser.

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Le confessioni di Olindo e Rosa sulla strage di Erba, nella quale sono morti nel dicembre 2006 Raffaella Castagna, il figlio Youssef Marzouk di 2 anni, la nonna del piccolo Paola Galli e una vicina di casa, Valeria Cherubini, sono state già ampiamente valutate nelle sentenze, non ultima quella di Cassazione, che li hanno condannati all'ergastolo. Così come ha già retto al vaglio di tutti i giudizi il riconoscimento di Olindo da parte di Mario Frigerio, unico sopravvissuto alla carneficina.

 

Così, in sintesi, nella relazione della procuratrice generale Francesca Nanni e dell'avvocato generale Lucilla Tontodonati i vertici della Procura generale milanese spiegano che nella richiesta di revisione di Tarfusser, mandata a Brescia, «non ci sono quelle nuove prove decisive» e che non si può si sostenere nemmeno, come ha fatto il sostituto pg, una «falsità in atti» di alcune prove, come la macchia di sangue di Valeria Cherubini sul battitacco dell'auto dei coniugi. Per la pg Nanni «le prove» portate da Tarfusser «non sono nuove, né decisive» e anche la «falsità deve essere dimostrata e deve essere decisiva e anche questo aspetto non sussiste». Nanni ha chiarito che è servito del tempo, prima di decidere cosa fare con l'istanza di Tarfusser, perché si tratta comunque di un «caso complesso e delicatissimo». Nella relazione mandata ai giudici bresciani vengono prese «in considerazione tutte le sentenze e la tenuta di vari elementi, come le confessioni e la deposizione di Frigerio».

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