Strage Suviana, la verità della centrale di Bargi dalla scatola nera: la turbina ha surriscaldato gli olii

La Procura ha acquisito i documenti sui lavori e i contratti con i contractor

Strage alla centrale di Bargi, la verità dalla scatola nera: la turbina ha surriscaldato gli olii
di Claudia Guasco
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Sabato 13 Aprile 2024, 00:11 - Ultimo aggiornamento: 15 Aprile, 09:15

I due operai che lavoravano accanto alla turbina al nono piano interrato erano consci che stava accadendo qualcosa di grave, gli altri due compagni trovati nei pressi delle vie di fuga forse sono scesi per aiutarli o sono stati proiettati verso il basso dall’esplosione. Tutti, è il pensiero che angoscia i soccorritori, hanno probabilmente avuto il tempo di capire che non sarebbero usciti vivi dalla centrale di Bargi.

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Enel Green Power ha consegnato alla Procura la scatola nera che registra tutti i dati dell’impianto, da qui potranno essere estrapolate informazioni preziose su ciò che è accaduto.

Ma già ora dalla posizione delle vittime, dalle immagini dei vani crollati e allagati registrate dai droni subacquei e dai sommozzatori, gli investigatori hanno un’ipotesi circostanziata del disastro. E su ciò che ha provocato la fiammata letale.

FUORI GIRI

Nell’impianto che si affaccia sul bacino di Suviana sono da poco passate le 14 di martedì, si lavora al programma di efficientamento arrivato alla fase finale, il collaudo del primo gruppo di generazione è stato effettuato qualche giorno prima e manca solo il secondo. La turbina è collocata al meno nove. Si tratta di un pezzo unico, sale in verticale nel pozzo di aspirazione centrale che collega i vari piani e arriva al meno otto. Qui, in cima, è montato l’alternatore. Per consentire il movimento rotatorio della turbina, nel punto di collegamento con l’alternatore ci sono dei cuscinetti contenenti oli lubrificanti. «Sulla turbina di Bargi ce n’erano almeno due, molto grandi - spiega un investigatore - Ciascuno contiene circa tremila litri di olio».

 

È questo il materiale che fa da innesco. In base alla ricostruzione, la turbina sarebbe andata fuori giri, troppo veloce, e ciò avrebbe aumentato a dismisura il calore dell’olio. Per effetto dell’incontrollata accelerazione subita, la turbina va in pezzi provocando scintille che danno fuoco agli oli. Da qui sarebbe partito l’incendio, seguito dal crollo e dall’allagamento. Le ultime fasi prima dell’incidente, così come vengono delineate dagli investigatori, danno un senso a quanto riferito dai sopravvissuti: c’è chi parla di uno scoppio, chi di un’esplosione, quindi la fiammata. «L’alternatore stava generando energia elettrica come avviene durante il funzionamento, si tratta di prove tecniche che si eseguono su vari parametri. Non vi erano condizioni eccezionali, era un test standard, nulla di anomalo. Ci possono essere vari tipi di cause all’origine dell’incidente, ci dobbiamo ragionare, è difficile ora dare risposte», precisa l’amministratore delegato di Enel Green Power Salvatore Bernabei.

ACQUISIZIONI

Quello che al momento per gli inquirenti non ha una spiegazione è: come mai la turbina avrebbe accelerato? La Procura di Bologna ha aperto un fascicolo per disastro colposo e omicidio colposo, senza iscrizioni nel registro degli indagati, nei prossimi giorni verranno nominati i tecnici incaricati della perizia. Intanto magistrati hanno posto le basi dell’inchiesta. Enel Green Power ha fornito la scatola nera, il cosiddetto sistema Scada, una sim che contiene tutte le informazioni sul funzionamento dell’impianto. Messa a disposizione dalla società anche la documentazione. I pm hanno acquisito materiale sul piano di aggiornamento della centrale, gli interventi da attuare, i contratti tra Enel Green Power e i suoi contractor e tra questi ultimi e le aziende sottostanti. Per tracciare la cornice di un’indagine che dovrà stabilire le cause della tragedia e valutare se, nei passaggi tra le varie imprese coinvolte, siano state rispettate tutte le normative sulla prevenzione degli infortuni, a cominciare dal numero delle persone che potevano essere presenti contemporaneamente nella centrale.

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