Come in un film. Sequestra un'ambulanza per soccorrere una parente. Ma poi viene identificato grazie alle immagini della videosorveglianza e viene bloccato. È accaduto a Napoli. Ma altro che film. La trama è quella di una storia assurda ma reale successa nel quartiere di San Giovanni a Teduccio. Una sua familiare stava male e invece di chiamare il 118 si è recato nella sede della Croce Rossa e ha costretto i dipendenti a farsi consegnare un' ambulanza.
L'uomo, secondo il racconto del presidente della Croce Rossa di Napoli, Paolo Monorchio, che era presente al momento del furto, dopo essersi introdotto furtivamente negli uffici ha inveito contro il personale, con minacce e percosse, costringendo un dipendente a consegnargli le chiavi di un'ambulanza.
Della vicenda riferisce anche la pagina Facebook di Nessuno Tocchi Ippocrate che si occupa di denunciare le aggressione al personale sanitario. Secondo la loro ricostruzione alcune persone sarebbero entrate all'interno dell'autoparco 118 della Croce Rossa Italiana a San Giovanni a Teduccio per sollecitare una richiesta di intervento a via Marina per crisi epilettica (codice rosso):«alla risposta del capoturno che li non c'era personale sanitario bensì solo mezzi... gli energumeni hanno letteralmente rubato una ambulanza attuando un soccorso fai da te. I ladri di ambulanza una volta giunti sul luogo del malore hanno scoperto che c'erano ben 2 ambulanze sul posto ,inviate dalla centrale operativa, a soccorrere il paziente in crisi epilettica. Compresa l'inutilità nonché la pericolosità del gesto, i criminali hanno abbandonato l' ambulanza nei pressi di via Marina. A quanto risulta sono stati identificati dalle forze dell'ordine e denunciati». «È in atto una deriva violenta senza precedenti. Le aggressioni verso il personale sanitario aumentano di giorno in giorno e creano un clima di sfiducia e di paura generalizzata tra gli operatori.» Così il consigliere regionale di «Europa Verde» Francesco Emilio Borrelli. «La mancanza di certezza della pena per questi cavernicoli li autorizza di fatto a compiere ogni nefandezza», aggiunge Borrelli.
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