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«Si è trattato di uno spiacevole equivoco» dice Michele Sergio, portavoce della storica famiglia che detiene il locale. «Mio zio non si è reso conto subito che si trovava di fronte ad una ipovedente, e quando lo ha capito ha invitato la signora a entrare ma lei ha rifiutato rivolgendosi ai vigili. I cani possono entrare in alcune sale e in altre no; siamo disponibili verso tutti, specie nei confronti dei disabili» aggiunge Michele Sergio che sottolinea anche come la famiglia sia attiva nel sostegno a iniziative contro la disabilità. «Valuteremo il ricorso, ma siamo pronti a incontrare la signora magari davanti ad un bel caffè».
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