Roma, migranti positivi al Covid tentano evasione al Celio: botte e morsi a medici e ufficiali. Guerini: «Inammissibile»

Roma, migranti positivi al Covid tentano fuga aggrediscono medici e miliari: tensione all'ospedale militare al Celio
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Sabato 29 Agosto 2020, 19:16 - Ultimo aggiornamento: 31 Agosto, 07:37

Tensioni all'ospedale militare del Celio a Roma. Tre nigeriani, due donne e un uomo, ricoverati da qualche giorno nel nosocomio perché positivi al Covid, hanno scatenato il finimondo nella struttura, dando prima in escandescenze e poi aggredendo, anche a morsi, ufficiali e sanitari. I tre stranieri, secondo quanto riferisce l'Adnkronos, pretendevano di essere dimessi: al rifiuto dei sanitari hanno reagito con violenza, scatenando il terrore in ospedale per una buona mezz'ora.

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Ribaltate scrivanie, mobili e letti. Gli stranieri hanno messo a soqquadro l'intero reparto. Mentre provavano a fuggire dal reparto i tre si sono ritrovati davanti personale sanitario con le protezioni anti-contagio e sono riusciti a strappare la tuta anti-Covid a un giovane ufficiale, che ora sarà costretto alla quarantena. Fonti interne all'ospedale hanno riferito che durante la colluttazione gli stranieri avrebbero anche tentato per qualche minuto di farsi scudo nella fuga con un ragazzo bengalese di 16 anni ricoverato nella struttura e prossimo alle dimissioni perché negativizzato al virus. Un dettaglio che però le forze dell'ordine al momento non confermano. Diverse persone tra militari e personale sanitario sono rimaste contuse non gravemente nel parapiglia. La situazione poi,  anche grazie all'intervento delle forze dell'ordine, è tornata sotto controllo.

 

Le denunce

I tre sono stati denunciati dai carabinieri per violenza privata, resistenza e violenza a incaricato di pubblico servizio e oltraggio a pubblico ufficiale. I fatti sono avvenuti ieri sera. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della Compagnia Piazza Dante e i colleghi del Nucleo di polizia militare del Celio che, dopo averli bloccati, hanno messo in sicurezza gli altri ospiti della struttura. I tre nigeriani erano ospiti al Celio dal 17 agosto: provenivano dal centro di accoglienza di Rocca di Papa, ai Castelli. Un medico militare ha riportato leggere lesioni, mentre tutti coloro che sono entrati in contatto con i tre stranieri sono stati sottoposti a tampone, che è risultato negativo: in attesa di ripetere l'esame, resteranno a casa.
 

La nota dello Stato maggiore della Difesa

Il personale militare del Celio e i carabinieri della Polizia militare «hanno ripristinato immediatamente l'ordine fermando i tre migranti nigeriani ricoverati per positività al Covid 19 che hanno tentato di evadere dal nosocomio». Lo afferma lo Stato maggiore della Difesa, sottolineando che «al tentativo di evasione e di mancato rispetto delle norme che regolano la quarantena e la rispettiva sorveglianza sanitaria, i tre migranti sono stati immediatamente fermati mentre per tutto il personale coinvolto sono state predisposte le misure di sicurezza sanitaria previste dal protocollo definito nell'ambito delle misure di contrasto al Covid19». Il Comando operativo di vertice Interforze dello Stato maggiore della Difesa, «informato su quanto stava accadendo, si è subito coordinato con il Ministero dell' Interno e la Prefettura di Roma per il ripristino dell'ordine. La situazione adesso è sotto controllo con i tre migranti nigeriani posti sotto stretta sorveglianza».
 

Guerini: «Aggressione inammissibile»

«Le aggressioni accadute presso il centro ospedaliero militare sono un fatto grave e inammissibile e i responsabili sono stati già denunciati e ne risponderanno. Tutto è stato ricondotto immediatamente alla normalità grazie al pronto intervento del personale militare e delle forze dell'ordine», ha detto il Ministro della Difesa Lorenzo Guerini , esprimendo la sua «solidarietà al personale aggredito». Il Celio, divenuto, a seguito dell'emergenza, centro Covid, «è una struttura d'eccellenza - ha aggiunto Guerini - sia per quanto riguarda le assolute capacità di gestione dei pazienti e delle terapie, ma anche per gli aspetti legati alla sicurezza dell'infrastruttura». «Esprimo la mia solidarietà nei confronti dei militari aggrediti e ringrazio tutto il personale per il lavoro che svolge tutti i giorni a favore della collettività», ha proseguito. «Il personale medico e sanitario impiegato presso l'ospedale del Celio - ha concluso il ministro della Difesa - sta lavorando ininterrottamente, da inizio dell'emergenza Coranavirus, con serietà e professionalità al servizio della cittadinanza e a loro va il ringraziamento di tutti gli italiani».

Il precedente

Mercoledì scorso si erano registrate tensioni nel centro di accoglienza Mondo Migliore a Rocca di Papa, alle porte della Capitale. In quell'occasione la polizia era intervenuta per contenere una rivolta: alcuni ospiti della struttura avevano protestato davanti al cancello per sollecitare il risultato del terzo tampone dopo essere risultati negativi ai primi due. 
 
 

Il primo a commentare i fatti è il leader della Lega Matteo Salvini: «Mentre il Viminale da' i numeri pur di negare l'emergenza immigrazione, nel mondo reale tre nigeriani positivi al Covid hanno scatenato il panico all'ospedale militare del Celio a Roma: morsi e botte a militari e personale sanitario. Gli italiani pagano per l'incapacità di Conte e Lamorgese. Questo governo mette in pericolo l'Italia».  La leader di Fdi Giorgia Meloni, scrive su Facebook: «Scandaloso: tre immigrati nigeriani positivi al Covid ricoverati all'ospedale militare del Celio hanno scatenato il caos, tentato la fuga e aggredito anche a morsi militari e sanitari.
Questo Governo di pazzi irresponsabili mette in pericolo la sicurezza e la salute degli italiani e vuole trasformare l'Italia nel campo profughi d'Europa. Vergogna».

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