Lo sfogo del generale Mori: «Per vent'anni sotto inchiesta Sapevo di non aver sbagliato»

Mario Mori
di Valentina Errante
3 Minuti di Lettura
Sabato 29 Aprile 2023, 11:31

Le dichiarazioni più amare sono quelle dell'ex ufficiale del Ros Mario Mori, assolto per non aver commesso il fatto. Mentre lascia il "Palazzaccio" commenta: «Sono parzialmente soddisfatto considerando che per 20 anni mi hanno tenuto sotto processo. Ero convinto di non avere fatto nulla, il mio mestiere lo conosco, quindi che se avessi sbagliato me ne sarei accorto». Gli fa eco l'altro militare assolto, Giuseppe De Donno: «Il nome del Ros e l'Arma sono stati infangati. Finalmente ci è stata restituita la dignità».


LA POLEMICA
Arriva una pioggia di reazioni a pochi minuti dalla sentenza che cancella per sempre un'inchiesta cominciata alla fine degli anni Novanta. E non solo da parte degli imputati. È polemica nei confronti dei pm di Palermo, Danila Subranni, figlia di Antonio, il generale, difeso dagli avvocati Cesare Placanica e Gianluca Tognozzi e definitivamente assolto ieri per non aver commesso il fatto: «Onore ai combattenti. A quelli ancora in piedi e forti ea quelli seduti, per malattia e per stanchezza. Come mio padre», dice.

Poi aggiunge: «Spero arrivi vigore a tutti da questa sentenza che dà la influenza e anche la speranza che la giustizia, se sbaglia, può tornare indietro. Io non ho il dono della dimenticanza e per me chi sbaglia deve pagare. Magistrati onorevoli hanno finalmente restituito la dignità non a mio padre, non ai "combattenti" che mai l'hanno perduta, ma alla giustizia stessa di cui predicano il verbo. In altre sedi e in modo lineare, a testa alta, io e la mia famiglia chiedemo a uno a uno, nei linguaggi e nei modi che la legge consente, il risarcimento di tanto dolore inflitto che non ha portato bene neanche a loro, vergogna dello Stato».


Le fa eco Francesco Centonze, legale dell'ex senatore Marcello Dell'Utri: «Questo processo non doveva neanche cominciare, alla luce di come è finito. La trattativa era insussistente - dice il legale - E in ogni caso Dell'Utri era estraneo. Oggi viene riconosciuto un lavoro di questi anni ma non abbiamo mai dubitato che finisse così».


PROCESSO MEDIATICO
Ma ad essere polemica nei confronti di alcuni pm palermitani è anche Fiammetta Borsellino, figlia di Paolo: «È stato scorretto celebrare il dibattimento fuori dalle aule di giustizia. Un messaggio brutto da dare alla società - dice Fiammetta Borsellino - C'è chi ha costruito immeritatamente carriere su processi che vengono pubblicizzati prima della fine». In un'intervista all'Adnkronos, la figlia del giudice ucciso nel 92 fa riferimento a magistrati e giornalisti: «C'è tutto un sistema che va dietro al potere. Queste persone hanno raggiunto questa fama, che non è fondata su nulla se non sull'autorefenzialità».


L'ARMA
Non nasconde la propria «soddisfazione» il comandante generale dell'Arma dei Carabinieri Teo Luzi: «Le sentenze vanno rispettate, sono contento per l'esito e perché si è finalmente arrivati ​​al termine di una lunga vicenda giudiziaria», aggiunge. E interviene anche il ministro della Difesa, commentando l'assoluzione dei tre ex ufficiali: «Dopo 20 anni, onore a loro, alla loro silenziosa sofferenza, alla loro infinita lealtà e fiducia nello Stato», dice Guido Crosetto.
Mentre il presidente dell'Associazione familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili di Firenze, Luigi Dainelli, manifesta il suo rammarico: «Siamo stupidi e delusi delle conclusioni del procedimento in Cassazione, perché ben altri cinque giudizi precedenti avevano confermato quella improvvida trattativa era è stato l'antefatto della decisione della mafia di spostare i propri attacchi allo Stato nel 93 a Firenze, Roma e Milano».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA