​Lupi a Belluno, allarme nella conca dell'Alpago. L'avviso dei sindaci: «State a casa se potete»

Il breve video è arrivato sul cellulare della sindaca Bona nel cuore della notte. E la prima reazione è stata quella di emettere un’ordinanza

Lupi a Belluno, allarme nella conca dell'Alpago. L'avviso dei sindaci: «State a casa se potete»
di Giovanni Santin
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Venerdì 1 Dicembre 2023, 12:39 - Ultimo aggiornamento: 12:42

ALPAGO (BELLUNO) - È da poco trascorsa la mezzanotte di martedì a Tambre, nella conca bellunese dell’Alpago, quando in via Fullin, uno degli accessi al centro del paese, un cittadino filma un lupo che si allontana per la strada appena innevata con una preda in bocca. Dodici ore dopo, all’ora di pranzo, un altro lupo attraversa un cortile della frazione di Broz. «Il lupo è diventato troppo confidente e la situazione è drammatica» riferisce preoccupatissima la sindaca Sara Bona che nel tardo pomeriggio si confronta nella giunta dell’Unione Montana con gli altri primi cittadini della conca, il presidente dell’Unione e sindaco di Alpago Alberto Peterle, e il primo cittadino di Chies Gianluca Dal Borgo: insieme decidono di rendere pubblici un ordine del giorno e un avviso alla popolazione e agli organi competenti, oltre ad un’allerta sul tema sicurezza.

Branco di lupi «davanti alla mia casa: erano una decina, mai vista e sentita una scena così impressionante»

Il video

Il breve video è arrivato sul cellulare della sindaca Bona nel cuore della notte. E la prima reazione è stata quella di emettere un’ordinanza. Nel pomeriggio, a bocce ferme, seppur a conoscenza del nuovo episodio di Broz, la sindaca dice: «Con un’ordinanza dovrei ordinare o vietare qualcosa, ma non posso imporre una sorta di nuovo lockdown; se lo facessi sarebbe una provocazione per tenere alta l’attenzione su quanto sta accadendo. Nessuna ordinanza, quindi, perché io non posso vietare ai miei cittadini di uscire, né, a differenza di quanto fatto dal presidente della provincia di Trento, ordinare l’abbattimento dell’animale. Ma certo è pericoloso uscire, e non solo in ore notturne; ancora di più se si portano con sé animali». 
Nel confronto del pomeriggio, i tre sindaci hanno cominciato a ragionare di comune accordo sull’uso di altri strumenti.

E per la prima volta si è affacciata l’idea di redigere un ordine del giorno e un avviso da diffondere alla popolazione e alle autorità competenti, e cioè ai carabinieri della biodiversità, alla polizia provinciale, al ministero e alla Regione Veneto. Il tutto dovrebbe essere affiancato da un’allerta per tutelare la sicurezza dei cittadini. 

L'allarme e la preoccupazione

L’allarme è forte. E non si basa su sensazioni personali o su una generica paura. Bona, Dal Borgo e Peterle stanno infatti studiando una tabella elaborata dalla Lcie (Large carnivore initiative for Europe della International union for the conservation of nature) che ha individuato i diversi gradi di potenziale pericolosità del lupo in base ai comportamenti palesati da singoli esemplari o da branchi. «La tabella è articolata in 8 diversi momenti – spiega Bona – e noi siamo già al 7, cioè al penultimo stadio». Una situazione che la tabella descrive così: “Il lupo si avvicina a meno di 30 metri dalle persone ripetutamente. Sembra essere interessato alla gente”. E la sindaca di Tambre dice: «Una volta giunti a questo punto, la Lcie dice che le azioni da intraprendere sono la cattura per radiomarcaggio e l’abbattimento. Oltre c’è soltanto un altro passo ed è quello del lupo che attacca una persona. Vogliamo davvero arrivare a questo? Qualcuno dice che dobbiamo convivere col lupo: abbiamo sempre convissuto con gli animali selvatici che rimanevano nei boschi; chiederci di convivere con il lupo in casa è troppo».

Gli insulti social

Oltre alla preoccupazione, fra sindaci, allevatori e cittadini dell’Alpago gira un certo fastidio. Il presidente dell’Unione montana e sindaco di Alpago Alberto Peterle dice: «Abbiamo ricevuto via social insulti, offese e auguri non proprio gradevoli da parte di chi ha la soluzione in tasca. Non avremo una voce tanto competente in materia di lupi come chi ci accusa, ma noi siamo la voce del territorio. E per quanto possa essere giudicato incompetente, il territorio è in difficoltà. Oltre a insultarci, queste persone hanno soluzioni?». 

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