ALPAGO - Aveva solo 47 anni Ives Soccal, di Garna, in Comune di Alpago. E dopo aver combattuto per quattro anni contro un male incurabile, domenica si è arresa lasciando nel dolore la propria famiglia: il marito Andrea Barattin e le figlie Giulia, Diana e Mery. Una morte che ha colpito l'intera conca alpagota, perché Ives era moto conosciuta anche per la sua attiva nell'associazione Onda Rosa Aps, il sodalizio nato con lo scopo di sostenere le donne a cui è stato diagnosticato il tumore al seno.
Il profilo
Un impegno documentato anche dal suo profilo social sul quale, sino ad un po' di tempo fa, comparivano notizie, immagini e resoconti della sua partecipazione ad eventi di sensibilizzazione sulla malattia che aveva colpito anche lei.
L'inchiesta
L'inchiesta aveva accertato che il decollo sarebbe stato troppo corto e al momento di alzarsi in volo il mezzo per pochi centimetri avrebbe toccato un albero. In pratica la manovra più delicata di qualsiasi volo si era rivelata fatale. Alla fine il proprietario del velivolo era stato rinviato a giudizio per omicidio colposo, una contestazione maturata alla luce del fatto che l'ultraleggero non era abilitato al trasporto di passeggeri, che lui non aveva la qualifica di istruttore di volo e che comunque aveva permesso alla vittima di prendere i comandi del velivolo. Ieri anche il profilo facebook della sua associazione, l'ha ricordata: Ti vedo ancora lì, seduta davanti alla mia scrivania. Entusiasta e con gli occhi brillanti mentre dicevi: Bisogna fare qualcosa, bisogna aiutarci tra di noi perché nessuno deve credere di essere da solo. Capisci? Noi dobbiamo esserci! Onda Rosa è nata così. Formata dalle tue mani laboriose, trainata dal tuo entusiasmo. Tu, Ives, sei stata la scintilla che ha reso tutto possibile». I funerali oggi nella chiesa di Pieve.