Le coppie con figli «saranno 1 su 4, crescono gli italiani in fuga all'estero»: l'ultimo rapporto del Censis

Pubblicato il 57esimo Rapporto Censis: gli italiano hanno paura del "clima impazzito"

Le coppie con figli «saranno 1 su 4, crescono gli italiani in fuga all'estero»: l'ultimo rapporto del Censis
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Venerdì 1 Dicembre 2023, 10:23 - Ultimo aggiornamento: 10:30

Gli anziani di domani saranno più soli: saranno sempre di più anziani senza figli. Il numero delle famiglie aumenterà perché saranno di dimensioni più piccole: il numero medio dei componenti delle famiglie scenderà dai 2,31 del 2023 ai 2,15 nel 2040. È quanto emerge dal 57esimo Rapporto Censis. Le coppie con figli diminuiranno fino a rappresentare nel 2040 solo il 25,8%. Aumenteranno le famiglie unipersonali fino a 9,7 milioni (il 37,0%). Tra di esse, quelle costituite da anziani nel 2040 diventeranno quasi il 60% (5,6 milioni). Gli anziani che vivono da soli saranno in prevalenza donne: se oggi, tra le donne che vivono da sole, il 63,6% ha più di 64 anni, nel 2040 si arriverà al 71,7%, contro il 40,4% di uomini anziani sul totale degli uomini soli.

IL CLIMA

L'84% degli italiani è impaurito dal clima impazzito mentre il 73,4% teme una crisi economica e sociale molto grave con povertà diffusa e violenza.

Secondo il 73% l'Italia non sarà in grado di gestire l'arrivo di milioni di persone in fuga dalle guerre o per effetto del cambiamento climatico, il 53% ha paura che il debito pubblico provocherà il collasso finanziario dello Stato. Quasi sei italiani su dieci temono una guerra mondiale in cui potremmo essere coinvolti mentre il 59,2% crede che l'Italia non sia in grado di proteggersi da eventuali attacchi terroristici di stampo jihadista.

IUS SOLI

Il 74% si dice favorevole all'eutanasia, il 70,3% approva l'adozione di figli da parte dei single, il 65,6% si schiera a favore del matrimonio egualitario tra persone dello stesso sesso, il 54,3% è d'accordo con l'adozione di figli da parte di persone dello stesso sesso. Rimane invece minoritaria la quota di italiani (il 34,4%) che approvano la gestazione per altri (Gpa). Infine, il 72,5% è favorevole all'introduzione dello ius soli, ovvero la concessione della cittadinanza ai minori nati in Italia da genitori stranieri regolarmente presenti, e il 76,8% è favorevole allo ius culturae, ovvero la cittadinanza per gli stranieri nati in Italia o arrivati in Italia prima dei 12 anni che abbiano frequentato un percorso formativo nel nostro Paese.

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ALL'ESTERO

Gli italiani che si sono stabiliti all'estero sono aumentati del 36,7% negli ultimi dieci anni, ossia quasi 1,6 milioni in più. A caratterizzare i flussi più recenti è l'aumento significativo della componente giovanile. Nello studio si evidenzia che nell'ultimo anno gli espatriati sono stati circa 82mila, di cui il 44% tra 18 e 34 anni (ossia oltre 36mila). Con i minori al seguito delle loro famiglie (13.447) si sfiorano le 50mila persone: pari al 60,4% del totale. Anche il peso dei laureati sugli expat 25-34enni è aumentato significativamente, passando dal 33,3% del 2018 al 45,7% del 2021.

I RESIDENTI

Nel 2050, tra meno di trent'anni, l'Italia avrà perso complessivamente 4,5 milioni di residenti, come se le due più grandi città, Roma e Milano, scomparissero. La flessione demografica sarà il risultato di una diminuzione di 9,1 milioni di persone con meno di 65 anni e di un contestuale aumento di 4,6 milioni di persone over 65. «Ciechi dinanzi ai presagi - viene sottolineato nello studio - Alcuni processi economici e sociali largamente prevedibili nei loro effetti sembrano rimossi dall'agenda collettiva del Paese, o sono comunque sottovalutati».

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IL TURISMO

In un anno, tra il 2021 e il 2022, la spesa complessiva dei viaggiatori stranieri in Italia è aumentata da 21,3 a 44,3 miliardi di euro (+108,1%) ma il valore resta inferiore del 9% in termini reali rispetto al 2019 (pre-Covid). Lo scorso anno si è registrato un incremento annuo della quota detenuta dal Paese sul valore complessivo del turismo internazionale (dal 3,9% al 4,5%). Secondo il Centro studi nel giro di dieci anni, tra il 2012 e il 2022, il numero dei posti letto disponibili nelle strutture di ospitalità è cresciuto nel complesso del 9,2%, fino a superare i 5,2 milioni. Ma l'aumento dei posti letto non si è distribuito uniformemente tra il comparto alberghiero e gli esercizi extra-alberghieri: a fronte di una riduzione complessiva dello 0,4% dei posti letto disponibili negli alberghi, si osserva una espansione significativa della ricettività nelle strutture a 5 stelle e 5 stelle di lusso (+45,2%), e in misura più contenuta in quelle a 4 stelle (+13,9%). Per le categorie alberghiere più economiche e di minor pregio si riscontrano invece contrazioni molto nette, che oscillano tra il -24,4% degli hotel a 2 stelle e il -29,1% degli alberghi a una stella. Il comparto extra-alberghiero, invece, è stato contrassegnato nell'ultimo decennio da dinamiche più marcatamente espansive.

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