«La Regione Lombardia avrebbe potuto istituire la zona rossa ad Alzano e Nembro un anno fa, così come la Prefettura o anche i sindaci dei Comuni colpiti, come poi è accaduto e accade tuttora in altre zone d’Italia. È una scelta di natura politica. In ogni caso, agli atti dell’inchiesta, non risulta nessuna richiesta formale scritta da parte del Pirellone a Palazzo Chigi per sollecitare un provvedimento di chiusura, così come non c’è nessuna richiesta da parte del governo alla Regione per chiudere Alzano e Nembro». Lo dice in un’intervista a Famiglia Cristiana il procuratore aggiunto di Bergamo, Maria Cristina Rota, che coordina l’inchiesta sulla mancata istituzione della zona rossa in Val Seriana, epicentro della prima ondata della pandemia.
ROGATORIA
L’indagine, spiega il pm, «all’inizio era circoscritta alla mancata chiusura dell’ospedale di Alzano Lombardo, poi si è ampliata e adesso ruota attorno a due filoni: la zona rossa e il piano pandemico nazionale che non era stato aggiornato».