A volte un rifiuto può segnare la strada più di un traguardo. Immaginiamo le storie di successo come un percorso lineare che passo dopo passo porta alla meta finale, ma non è così: sull'altro "lato della luna" si nascondono spesso momenti difficili, paure e anche sonore delusioni. Lo sa bene Giuliano Peparini, coreografo e direttore artistico di fama internazionale che sarà al Teatro arcimboldi di Milano il 26 novembre con lo spettacolo "Ulisse, l'Ultima Odissea" che ha scritto e diretto.
«Siamo tutti un po' Ulisse»
"Ulisse, l'ultima Odissea" sarà a Milano dopo la prima nell'estate 2023 a Siracusa, che è stata un successo di pubblico e di critica. Uno spettacolo che reinterpreta il mito classico attraverso danza, teatro e musica, per raccontare una storia universale che parla agli uomini di oggi. «In fondo siamo tutti un po' Ulisse» spiega Peparini «Viaggiatori in mari sconosciuti, alla ricerca di una meta, di un ritorno a casa, di noi stessi».
Rifiutato a 12 anni all'accademia di danza, diventa coreografo di fama globale
Proprio come il viaggio di Ulisse, il percorso di Giuliano Peparini non è stato facile. A 12 anni sognava già di diventare ballerino, ma fu rifiutato alla scuola del teatro dell'Opera di Roma a causa del suo peso e della sua forma fisica. «Il direttore disse a mio padre che dovevo mangiare meno spaghetti, e che anche se ero il più preparato tecnicamente tra i candidati non avevo il fisico adatto» racconta Peparini. Fu una delusione scottante: «Per un po' di anni non volli più sapere nulla della danza».
Ma ai sogni non si rinuncia, neanche quando ci fanno male. E così a 15 anni Giuliano si candida per una borsa di studio alla "School of American Ballet" a New York, la più prestigiosa scuola di ballo degli Stati Uniti. E vince. Quando torna in Europa è ancora giovanissimo ma è già una giovane promessa della danza mondiale. A 24 anni Giuliano diventa Etoile al Ballet National de Marseille, poi inizia a coreografare i balletti di diverse compagnie di danza tra Francia, Russia, Giappone e Italia. «Anni dopo ho rivisto la persona che mi aveva scartato a quel colloquio, mi ha detto di essersi sbagliato con me» dice Giuliano e nella sua voce non c'è rancore ma solo il sorriso di chi ce l'ha fatta, nonostante tutto.
L'esperienza di Amici con Maria de Filippi
Oltre ad essersi esibito e aver curato le coreografie nei più importanti teatri del mondo, Giuliano in Italia è conosciuto anche per la sua partecipazione come professore al programma Amici di Maria de Filippi, a cui ha collaborato per 7 edizioni. «Amici è stata un'esperienza di vita e arricchimento. È una scuola a tutti gli effetti e tanti ragazzi lavorano ancora con me. Mi piace fare il maestro, consigliare i ragazzi, farli lavorare e crescere a livello internazionale».
«Essere un ballerino uomo è ancora un tabù»
Negli alunni di Amici, Peparini ha rivisto sé stesso, le difficoltà di quando era agli esordi. E anche quell'ostacolo grande, che più di tutti lo fece soffrire, ancora presente nella mente di molti ballerini uomini: «Essere un ballerino uomo negli anni '80 e '90 non era facile. Venivo preso in giro e deriso, per anni ho tenuto nascosto il mio lavoro ad amici e conoscenti». Secondo Peparini, oggi le cose non sono cambiate molto: «La danza per i maschi è ancora un tabù, soprattutto in Italia. Questi pregiudizi frenano i sogni dei ragazzi. Non si può reprimere una passione per tutta la vita». Anche per questo, per sostenere i giovani che vogliono intraprendere un lavoro nel mondo della danza, Giuliano Peparini aprirà a Roma la sua Accademia di danza: «Uno spazio per aiutare i giovani a seguire i loro sogni e a trasformare la passione in un lavoro».