È stato convalidato l'arresto di Filippo Turetta, in Germania, ed è stato trasferito nel carcere della città di Halle. La polizia locale ha spiegato che: «il 21enne cittadino italiano è stato portato davanti al giudice del Tribunale di Halle an der Saale (in Sassonia Anhalt, ndr) intorno alle 17 di oggi. Quest'ultimo ha deciso che l'uomo deve essere posto in arresto». Nei suoi confronti, infatti, pendeva un mandato di cattura europeo con l'accusa di omicidio. Secondo il quadro probatorio della Procura di Venezia, basato anche su un video choc in cui si vede l'indagato colpire la vittima e trascinarla esanime nella sua auto, è stato lui a uccidere la ex fidanzata, Giulia Cecchettin. La sua fuga di mille chilometri, durata sette giorni, è finita su un'autostrada tedesca a pochi chilometri da Bad Durremberg, cittadina vicino Lipsia, dove sabato sera la polizia ha bloccato Turetta. Ventiquattrore prima era stato ritrovato il corpo della ragazza, gettato nel dirupo nei pressi di Barcis.
L'ITER
Una volta verificato che l'arresto è stato eseguito dalla polizia tedesca in modo legittimo, il giudice tedesco - considerata la gravità del reato contestato - ha disposto la custodia in carcere. «A questo punto, se il ragazzo darà il suo consenso, entro dieci giorni la polizia tedesca lo consegnerà all'autorità giudiziaria italiana.
RISCHIO ERGASTOLO
Una volta tornato in Italia, a Turetta verrà notificata l'ordinanza di custodia cautelare in carcere spiccata dal gip di Venezia. Il pericolo di fuga, infatti, si è già concretizzato con il tentativo del 22enne di sfuggire alla cattura. All'accusa di omicidio, potrebbero sommarsi le aggravanti dei futili motivi, della crudeltà e dell'aver premeditato il delitto. Se il quadro probatorio dovesse reggere il vaglio dell'udienza preliminare, il ragazzo rischia la condanna all'ergastolo.
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