Virus in Umbria, da Assisi a Todi 29 comuni "guariti" e 27 incontaminati: mappa contagi

la lotta al contagio in un ospedale della regione
di Italo Carmignani e Fabio Nucci
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Venerdì 8 Maggio 2020, 09:58 - Ultimo aggiornamento: 19:34

Tra le verdi colline il coronavirus ha trovato terreno meno fertile tanto che 27 borghi, da Montefalco a Tuoro sul Trasimeno, sono rimasti incontaminati. Altrettanti, da Assisi a Norcia, in meno di due mesi sono tornati covid-free. I numeri dicono che in Umbria l’infezione ha avuto una diffusione limitata e dove l’infezione si è manifestata con più evidenza, vedi i focolai di Giove e Gualdo Cattaneo, il contenimento è stato veloce.
Con la curva degli attualmente positivi orientata verso la zona del contagio-zero, la mappa umbra del coronavirus è ben definita con le città maggiori che in termini di casi certificati hanno pagato il prezzo maggiore: 331 a Perugia, 116 a Terni, 117 a Città di Castello.

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I tre centri si stanno tuttavia avviando alla “guarigione” con gli attualmente positivi scesi, rispettivamente, a 13, 17 e 21. Considerando l’incidenza cumulativa, sono tuttavia i piccoli comuni che hanno vissuto le situazioni più complicate, a cominciare da Giove, fino al 3 maggio “zona rossa”, che con 49 contagiati totali ha registrato 25,8 casi ogni mille residenti. A seguire, sempre in provincia di Terni, Porano (15,4 per mille) e Castel Giorgio (10). In provincia di Perugia, i tre comuni con un taso di infezione più elevato sono stati Preci (5,7 per mille), Costacciaro (4,3) e Torgiano (3,3). All’opposto, insieme ai 27 comuni rimasti indenni al contagio, in altri il virus ha avuto una diffusione molto contenuta, con meno di un caso ogni duemila residenti. Tra questi, Amelia, Narni, Todi e Piegaro con un indice inferiore allo 0,50 per mille. A livello provinciale, la concentrazione di contagi è più alta a Terni dove l’incidenza cumulativa è di 172 casi ogni 100mila abitanti (360 positivi su una popolazione di circa 208mila persone) mentre a Perugia è di 172 (991 casi su 630mila abitanti).

Il Cuore verde vanta anche il più basso tasso di letalità, pari al 5% (70 decessi su 1.405 casi totali, compresi 54 “importati”), dato che trova una sua conferma anche nel numero di città che sono “guarite” totalmente. Ben venti comuni che hanno chiuso la loro battaglia al virus senza piangere morti: tra queste, Todi che ha contato appena cinque casi e che è stato il primo comune con più di 15mila abitanti a eliminare il covid dal suo territorio. Risultato raggiunto anche da Acquasparta (6 contagi), Norcia (5 positivi), Gualdo Tadino e Spello (7 casi a testa). Negli ultimi giorni, anche Assisi ha superato l’emergenza e 31 contagiati sui 32 che la Regione ha certificato (uno è deceduto) sono guariti: traguardo salutato con grande sollievo e soddisfazione anche dalla comunità religiosa della città del Poverello. Le ultime città che si sono lasciate alle spalle l’infezione (dati aggiornati alle 9 del 7 maggio), sono Spello, Giano dell’Umbria e Calvi dell’Umbria.

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