Caso La Russa jr, Leonardo ai pm: «Il rapporto era consenziente, nessuna violenza». Interrogato per 7 ore, ha dato consenso a prelievo Dna

La Russa ha confermato la versione sempre fornita

Caso La Russa jr, Leonardo ai pm: «Il rapporto era consenziente, nessuna violenza». Interrogato per 7 ore, ha dato consenso a prelievo Dna
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Mercoledì 20 Dicembre 2023, 17:41 - Ultimo aggiornamento: 17:43

«Il rapporto sessuale è stato consenziente». Questa la versione di Leonardo Apache La Russa ai pm che oggi lo hanno interrogato a Milano nell'inchiesta nata dalla denuncia di ua sua ex compagna di liceo. La Russa ha quindi respinto le accuse di violenza sessuale e parlato di rapporto consenziente, confermando la versione da sempre fornita, la stessa data anche dall'amico Tommaso Gilardoni, anche lui indagato. La Russa ha anche acconsentito al prelievo del Dna. 

L'interrogatorio durato 7 ore

L'interrogatorio si è concluso dopo quasi sette ore. Leonardo Apache La Russa è entrato verso le 10 di mattina al palazzo di giustizia di Milano. Il giovane è entrato da uno degli ingressi di corso di Porta Vittoria accompagnato dai legali Adriano Bazzoni e Vinicio Nardo. Lo scorso 12 dicembre era già stato sentito per circa quattro ore l'amico e dj Tommaso Gilardoni, che aveva risposto alle domande dell'aggiunto Letizia Mannella e del pm Rosaria Stagnaro, nell'inchiesta della Squadra mobile, respingendo l'accusa di violenza e spiegando che la ragazza «era lucida e consapevole, era d'accordo con noi e ha avuto rapporti consenzienti sia con me che con Leonardo».

La denuncia

La 22enne nella denuncia aveva riferito che quella notte, dopo aver bevuto nel locale esclusivo Apophis un drink offerto dall'amico conosciuto al liceo, sarebbe piombata in uno stato confusionale al punto da essersi risvegliata nuda la mattina nel letto di Leonardo Apache senza ricordare nulla.

Alla sua richiesta di spiegazioni lui le aveva risposto che erano arrivati là «dopo la discotecà». E che, sempre stando alla denuncia, «sotto effetto di sostanze stupefacenti», avevano avuto «un rapporto» e che lo stesso era accaduto con un suo amico ospite in un'altra stanza. Amico poi individuato dai pm in Gilardoni. 

I video

Esistono dei video girati con i telefonini che documentano cosa è accaduto a casa del presidente del Senato Ignazio La Russa la notte del 18 maggio. Secondo il Corriere della sera è la novità dell'inchiesta della Procura di Milano: nei fotogrammi la giovane sembrerebbe cosciente e partecipe, ma allo stesso tempo i video da soli non possono dimostrare se e quanto il mix di alcol e sostanze che aveva assunto possa aver alterato il suo stato mentale, compromesso la sua capacità di autodeterminarsi e poi ricordare l'accaduto. La scoperta dell'esistenza di questi filmati, innescata da una intercettazione, secondo il quotidiano, cambia i dati sulla cui base i magistrati devono decidere il tema cruciale dell'inchiesta: se la giovane abbia o meno prestato il consenso agli atti sessuali richiesto dalla legge per escludere che possano essere accusati di stupro. La Russa jr, 21 anni, e il suo amico dj Tommy, 24, sin dall'inizio ripetono che la ragazza era consenziente.

Una valutazione resa ancor più complessa per la possibile interazione nella ragazza tra un disturbo psicologico, gli psicofarmaci che aveva assunto nei giorni precedenti e l'effetto della cocaina, della cannabis e dei due bicchieri di vino già consumati quella sera prima di arrivare in discoteca, dove poi vi ha aggiunto anche tre gin tonic, alcuni «shot» di tequila e forse altra coca. La prima traccia dell'esistenza di video è emersa quando un giovane conoscente del dj, sentito come teste dalla Polizia, chiama il padre e fa riferimento all'esistenza di una immagine di cui non si era parlato nell'audizione. Non poteva però sapere di essere intercettato dagli investigatori del procuratore aggiunto Letizia Mannella e dal pm Rosaria Stagnaro. Gli sviluppi successivi portano a più di un video fatto in casa La Russa.

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