Gli occhi lucidi e il sorriso orgoglioso. Il brigadiere capo Pasquale Rutigliani e l'appuntato scelto Vincenzo Cespites si emozionano ancora. Loro due ieri, assieme ad altri due colleghi, tutti in servizio nel nucleo Radiomobile dei carabinieri di Bari, hanno restituito la speranza a una 20enne che minacciava di farla finita lanciandosi nel vuoto dal ponte della tangenziale barese che attraversa via Giulio Petroni. «Era nostro dovere farlo. Sono padre e il più piccolo dei miei tre figli ha la stessa età della donna che voleva farla finita», racconta il brigadiere capo tornato oggi non lontano da quel ponte che adesso guarda dal basso. «Ero lì accanto a lei», spiega Rutigliani indicando le grate provate dal tempo. «Quando ci ha detto 'non mi lasciate, aiutatemì abbiamo capito che non voleva andasse così come aveva deciso», aggiunge Cespites. «Non ha dato spiegazioni sul perché della sua scelta, era agitatissima», racconta il collega. Complessivamente il salvataggio è durato circa una mezz'ora ed è iniziato subito dopo una chiamata recapitata alla centrale operativa. «Erano le 19:30 o forse 19:40 quando abbiamo ricevuto una segnalazione. Una voce riferiva di una ragazza che camminava sulla tangenziale. Ci siamo precipitati. Al nostro arrivo l'abbiamo trovata sul cornicione del ponte, minacciava di lanciarsi nel vuoto», continua il brigadiere. «Non voleva che ci avvicinassimo e a quel punto abbiamo iniziato a dialogare con lei, provando a tranquillizzarla e a convincerla a non buttarsi», continua spiegando che l'obiettivo era «cercare di avvicinarci a lei per poi prenderla».
«Abbiamo capito che non c'era più tempo da perdere quando, mantenendosi con le mani all'inferriata, ha abbandonato il corpo rimasto a penzoloni nel vuoto - prosegue il carabiniere - .