Autovelox e multe record, i carabinieri in Comune a Cadoneghe: indagato il capo dei vigili e un collega

Perquisizioni dei carabinieri nel comando della Polizia locale di Cadoneghe, nel Padovano

Autovelox e multe record, i carabinieri in Comune a Cadoneghe: indagato il capo dei vigili e un collega
di Marina Lucchin
4 Minuti di Lettura
Mercoledì 6 Settembre 2023, 08:23 - Ultimo aggiornamento: 15:47

Perquisizioni dei carabinieri nel comando della Polizia locale di Cadoneghe, nel Padovano: notificati due avvisi di garanzia al comandante, facente funzione, Gianpietro Moro, e a un altro agente. I militari hanno proceduto su delega del sostituto procuratore di Padova Benedetto Roberti che indaga a seguito dell’attentato a uno dei due autovelox installati nella Vecchia Statale del Santo, che nel giro di poco più di un mese hanno prodotto 24mila multe. Dispositivi particolarmente odiati, che hanno fatto esplodere la rivolta degli automobilisti, tanto che uno dei due velox è stato fatto saltare in aria, mentre i numerosi multati si sono riuniti in sit-in davanti alla prefettura. I due vigili sono stati iscritti nel registro degli indagati per il reato di Falso in atto pubblico relativamente alla documentazione presentata a sostegno dell’installazione degli autovelox. Sulla vicenda interviene il sindaco Marco Schiesaro, ma si limita a poche battute: «La collaborazione con i carabinieri è massima, attiva e assoluta». 


La situazione

Dopo le asprissime polemiche, Schiesaro aveva già spiegato che l’installazione dei due apparecchi non era stata una sua scelta autonoma: «Ho raccolto le richieste dei residenti - aveva illustrato - poi l’iter è stato portato avanti dalla prefettura basandosi su tutti i dati raccolti. In quella strada ci sono stati tantissimi incidenti». Nel giugno 2022 il Comune di Cadoneghe aveva inviato alla prefettura un documento dettagliato con l’elenco di tutti gli incidenti capitati nel tratto dell’ex strada regionale 307 nel territorio comunale, dove erano stati attivati i due autovelox capaci di stangare con oltre ventimila multe tutti coloro che superano il limite dei 50 chilometri orari. 
La lista spedita a palazzo Santo Stefano metteva in fila 48 incidenti specificando la data, il punto esatto, il tipo di sinistro e il numero di feriti. È questo il documento alla base della decisione una decisione così discussa che ha portato all’esasperazione il “Robin Hood degli autovelox” che così ha fatto così giustizia per sé e per tutti gli “stangati” facendo esplodere uno dei due dispositivi.

Attentato che ha avviato le indagini da parte dei carabinieri, coordinati dalla procura. 


La documentazione

In realtà l’idea di installare gli autovelox lungo la 307 prese corpo già nel lontano 2009. Un documento vergato dall’allora prefetto Michele Lepri Gallerano elencava le strade padovane lungo le quali non era possibile fermare un veicolo «senza recare pregiudizio alla sicurezza della circolazione, alla fluidità del traffico o all’incolumità degli agenti e dei soggetti controllati». Strade dunque idonee all’installazione di autovelox. Oltre alle tangenziali di Padova, alla Romea, alla Postumia, alla Valsugana e alla Regionale 308 (la “nuova strada del Santo”) vi figuravano proprio i chilometri 7, 8 e 9 della 307. Quell’anno un velox era infatti stato installato (non senza polemiche anche in quel caso), per essere poi disattivato nel 2011 in attesa che la prefettura ne verificasse la regolarità. Il tratto di Cadoneghe della strada 307 è passato da regionale a comunale in vari stralci (2007, 2009, 2018) quando è stato riconosciuto come tratto in centro urbano e centro abitato, perciò da allora il limite di velocità è di 50 chilometri orari. Nel tratto che oggi ospita gli autovelox la competenza è cambiata nel 2009 e con essa il limite di velocità. Nel 2021 è invece partita la fase istruttoria per l’installazione dei nuovi velox. Nella prima metà del 2022 il Comune ha raccolto le richieste di alcuni gruppi di cittadini che invocavano maggiore sicurezza e ha trasmetto tutto alla prefettura. Infine l’installazione e la stangata: 24mila multe in un mese. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA