App Immuni, ok del Garante: si può scaricare dagli store: test in 4 regioni, cosa c'è da sapere

App Immuni, da oggi si scaricare da Apple e Google: è attiva in 6 regioni, cosa c'è da sapere
di Francesco Malfetano
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Domenica 31 Maggio 2020, 23:23 - Ultimo aggiornamento: 2 Giugno, 07:47

È l’ora di Immuni. Da questo pomeriggio l’app anti-Coronavirus per il tracciamento dei contatti sarà disponibile da scaricare per i cittadini italiani. Secondo fonti vicine al team del ministero della Salute e del dipartimento dell’Innovazione, l’applicazione infatti sta per essere rilasciata sui negozi digitali di Apple e Google. Nel pomeriggio è arrivato anche l'ok definitivo da parte del Garante per la Privacy. L'Autorità ha dato il via libera ad Immuni dopo aver analizzato la «valutazione d'impatto» sui dati personali dei cittadini fornita dal ministero della Salute. Serviranno alcuni piccoli aggiornamenti, ma nulla di realmente impegnativo che possa ritardare ancora i lavori sull'app. Chiunque in Italia potrà ottenere l’app sul proprio smartphone ma questa, per il momento, sarà attiva esclusivamente in quattro regioni: Puglia, Abruzzo, Marche e Liguria. I test quindi stanno per iniziare (probabilmente a partire dal 5 giugno) e dovrebbero essere completati nel giro di una decina di giorni in modo da rispettare il calendario non ufficiale tenuto in conto fino a questo momento. Così facendo, Immuni dovrebbe entrare a pieno regime al massimo entro la metà del mese di giugno.

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Ancora qualche incertezza anche sulle Regioni reclutate: Puglia, Liguria, Abruzzo e Marche sono certe della partecipazione nonostante alcune polemiche politiche sorte nei giorni scorsi. Della piccola squadra invece non fanno parte Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia, dato che i rispettivi governatori hanno più volte espresso perplessità sul progetto. In ogni caso si tratterà di test rapidi e paralleli che stresseranno il software scritto dall’azienda milanese Bending Spoons. L’obiettivo è comprendere se l’app interagisce in maniera adeguata con i diversi sistemi sanitari regionali.
 
 

Vale a dire con le strutture reali su cui poggia il sistema di monitoraggio. Il compito di Immuni infatti, consiste solo nel tenere traccia dei contatti avvenuti tra due smartphone con l’app installata e, nel caso, notificare l’esposizione al contagio. Funzioni che, come verificato all’interno del codice sorgente reso pubblico in rete pochi giorni fa, vengono assolte utilizzando solo il sensore Bluetooth dello smartphone. Niente gps né geolocalizzazione quindi. Inoltre, seguendo il cosiddetto modello Apple-Google, le informazioni saranno anonimizzate e quindi non riconducibili ai cittadini. Solo nel caso in cui l’utente risulti positivo alla Covid19 e ci sia necessità di ricostruire la catena dei contatti intercorsi nei 14 giorni precedenti, le informazioni saranno trasferite su un server pubblico (gestito da Sogei) e quindi acquisite dai sistemi sanitari che si occuperanno di gestire le fasi successive.
 
 


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Lopalco: strumento di sicurezza. Da oggi, probabilmente dal primo pomeriggio, l'App Immuni sarà disponibile sugli Store e potrà essere scaricata gratuitamente da tutti gli italiani sui propri smartphone. La sperimentazione, invece, partirà ufficialmente il 3 giugno in quattro regioni: Puglia, Abruzzo, Marche e Liguria. «Più che una sperimentazione si tratterà di un test di pochi giorni, forse una settimana, per provare le funzionalità dell'App», spiega all'ANSA Pierluigi Lopalco, epidemiologo a capo della task force pugliese per l'emergenza Coronavirus. L'App Immuni offre la possibilità di tracciare i contatti dei contagiati dal Covid-19, secondo Lopalco uno «strumento utile» perché, in caso di contagio di una persona, «ci aiuterà a rintracciare tutti i suoi contatti, anche quelli sconosciuti che diversamente non riusciremmo a raggiungere». «Io la scaricherò - prosegue il professore - l'App Immuni rappresenta una sicurezza per ognuno di noi». Una volta installata basterà inserire pochi dati, come il proprio Comune di residenza, e il sistema funzionerà in automatico: saranno gli smartphone sui quali è presente l'App - quando si troveranno a una distanza inferiore a un metro - a scambiarsi dei codici generati automaticamente e in maniera anonima.

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